Verso nuovi obiettivi con una cucina d’emozione: Emanuele Petrosino

Ci troviamo vicino a Lecco, nelle vicinanze del tanto decantato lago di Como di Alessandro Manzoni. Per essere precisi siamo a Oggiono, un piccolo paesino immerso nel verde della campagna dove eccelle uno dei ristoranti ha conquistato la prima Stella Michelin lo scorso novembre. Stiamo parlando di “Bianca sul Lago by Emanuele Petrosino” della Famiglia Spreafico con a guida lo Chef Emanuele Petrosino. Campano, ma laziale di origine, Emanuele Petrosino ha preso le redini della cucina del relais dal 2000.

Nel 2019 gli viene conferito il titolo di “Giovane Chef Michelin 2019” e porta a “I Portici Hotel di Bologna” la prima Stella Michelin, dopo soli 8 mesi da chef nel ristorante dell’hotel. 
Dopo neanche due anni, lo chef Petrosino riconferma la stella a Bianca sul Lago. Un successo che porta prestigio nel territorio lombardo, un riconoscimento che potrebbe portare Oggiono ad affermarsi come meta gastronomica.

Emanuele Petrosino

Emanuele Petrosino è una stella tra lago e città

La conquista della stella è stato motivo di grande orgoglio e gioia per lo Chef: “Un misto di sorpresa, speranza, imbarazzo, felicità e gioia. Incredulità…” Il duro lavoro svolto da Emanuele Petrosino e da tutto il suo staff è stato ampiamento soddisfatto e ricompensato dal risultato ottenuto. “La Stella Michelin, in questa zona, che non è lago e non è città, avvalora ancora di più il significato di questo nuovo riconoscimento.”

Emanuele Petrosino è giovanissimo, classe 1986 ed è originario di Latina. La sua passione per la cucina è nata dall’amore per il focolare domestico della nonna. Emanuele sceglie di trasformare la sua passione in un lavoro, così inizia a studiare presso l’Istituto Professionale Alberghiero De Gennaro. Le prime esperienze lavorative, spesso lontano da casa, sono state una solida base per la carriera dello Chef, che nel tempo si è riempita di successi e sacrifici riassumibili nel suo motto: “Ai grandi riconoscimenti corrispondono grandi responsabilità”.


Durante la sua formazione, Petrosino ha collezionato molte esperienze che hanno segnato il suo percorso: il Coutanceau di La Rochelle, Piazza Duomo di Alba, Taverna Estia di Brusciano, solo per citare alcuni posti. Ogni esperienza ha contribuito ad aumentare il bagaglio dello Chef, fornendogli tutti gli elementi necessari per arrivare al successo.

Come prosegue il percorso dello Chef?

Con l’arrivo al Danì Maison, Petrosino mette da parte la tecnica e la teoria apprese fino a quel momento per aprirsi ad un nuovo concetto culinario basato sulla sana insoddisfazione verso qualcosa di “invisibile agli occhi”.
Questo nuovo concept sarà il dettaglio che gli permetterà di distinguersi. La stessa Michelin è stata catturata da questa peculiarità di Petrosino, tanto da vestirlo del titolo di “Giovane Chef Michelin 2019” ed a conferirgli la prima stella solo dopo pochi mesi.

Alla menzione Michelin e alla stella si son aggiunit, poi, la medaglia d’oro del “Gran premio internazionale della Ristorazione” e il Premio di “Dire, Fare, Sognare” per la sua cucina d’autore nel panorama dei “grandi maestri”.
La voglia di crescere e la ricercare una realtà che fosse a misura d’uomo, spingono Emanuele sulle rive del lago di Annone. Coinvolto e supportato dalla famiglia Spreafico, lo Chef guida tutta la brigata di cucina di Bianca Relais.
Il ristorante “Bianca sul lago by Emanuele Petrosino” è la pagina bianca su cui scrivere le idee finora sopite.

Qui la cucina di Emanuele si erige ad un registro aulico, in cui i “sentimenti romantici” si fondono con la passione per l’arte impressionista.

“En plein air”, all’aria aperta, diventa il perno della sua cucina, espressa nel piatto “Tra-Monti”: il paesaggio in continuum con Bianca e l’orizzonte su cui il tavolo si proietta ed i sentimenti di nostalgia dati dal tramonto prendono forma. Il contatto con la natura ed il rispetto per l’ambiente sono diventati temi a lui cari, segnando la sostenibilità tra le priorità della sua cucina. La sostenibilità è sottolineata dalla cura dell’orto di Bianca, nella scelta di prodotti del territorio e delle piccole aziende che prediligono la produzione di qualità: il vegetale nella sua essenza primitiva diventa sempre più protagonista dei suoi piatti.

Essenzialità, estetica del gusto, valorizzazione dell’elemento vegetale: i punti fermi di Emanuele Petrosino

La cucina di Emanuele è una cucina identitaria, derivante dalla sua personalità, che non ha un confine territoriale o regionale, ma che fa leva sulla memoria del gusto. Avvicinarsi alla cucina dello Chef Emanuele Petrosino è come un’esperienza introspettiva di questo eclettico e moderno chef. Grande impatto estetico e ricerca costante del gusto in ogni piatto sono solo alcuni dei valori che contraddistinguono.
Un’identità culinaria marcata che lavora sui concetti di essenzialità, estetica del gusto e valorizzazione dell’elemento vegetale con grande eleganza e rigore. Italianità e mediterraneità sono i fulcri su cui lo chef imposta ogni sua portata, in una ricerca costante dell’elemento visivo, in equilibro tra colore e design, e che denota la sua forte passione per l’arte e la cromia.

Una cucina d’emozione che stimola i sensi conducendo il commensale a un viaggio parallelo tra esperienza gastronomica pura e un’esperienza introspettiva che porta al cuore della filosofia dello chef Petrosino.

Crediti fotografici: AA.VV.


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