“Vestire” la birra? Ora si può grazie all’economia circolare

Da qualche anno si parla dell’impatto ambientale che ha la moda e di come l’economia circolare stia entrando pian piano nel mondo del fashion.  Riciclo di prodotti e materiali e di riduzione degli sprechi sono considerate le migliori strategie per proteggere il pianeta.

Riutilizzare gli scarti della birra: ecco come

E allora ecco che nell’ottica del risparmio e della riduzione degli sprechi, arriva un nuovo modo per produrre un capo iconico e irrinunciabile, che ognuno di noi ha nel proprio guardaroba: il jeans. Un must have per ogni stagione, è un capo versatile e resistente nel tempo, ma l’impatto ambientale è abbastanza pesante. Piantagioni di cotone con pesticidi, elevato consumo d’acqua, utilizzo di coloranti… Dal Giappone, però, ecco che arriva un’alternativa che segue la wave dell’economia circolare: i jeans prodotti con gli scarti della birra.

economia circolare luppolo

Le nostre attività quotidiane ci portano a creare molti rifiuti e molte sono le attenzioni che possiamo mettere in atto singolarmente per ridurli e ridurre gli sprechi. Una delle alternative più efficaci è quella di riutilizzare questi scarti per produrre qualcosa di nuovo.

Non solo per il jeans, ma anche per la produzione della birra si producono moltissimi scarti, così da un birrificio giapponese molto conosciuto,  è nata l’ottima intuizione per ridurre i rifiuti e dare vita a un nuovo prodotto. È così che sono nati i jeans fatti con gli scarti del luppolo, la pianta con cui si produce la birra.

I jeans prodotti con l’economia circolare

Stiamo parlando del birrificio Sapporo Breweries che, in collaborazione con l’azienda di abbigliamento Shima Denom Works, ha dato vita al progetto. La Shima Denom Works è conosciuta per la sua produzione di una tessuto per jeans realizzato con gli scarti della canna da zucchero.

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Il procedimento messo in atto per il riutilizzo della canna da zucchero è stato adattato al luppolo. Con questo sistema è nata la nuova linea di denim totalmente sostenibile. Stop agli sprechi e benvenuta nuova moda! La linea si chiama Black Label Malt & Hops Jeans e per la sua produzione sono stati utilizzati gli scarti di trebbie, gambi e foglie del luppolo impiegato per la produzione della birra scura Black Label.

In cosa consiste in processo di produzione?

Il procedimento consiste nel trasformare gli scarti del luppolo in una carta sottile (detta washi in Giappone) che viene lavorata nuovamente fino a creare un filato. Quando viene creato il filo della giusta consistenza e con il giusto spessore, i jeans vengono cuciti. 

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Jeans sostenibili sì, ma non propriamente economici. Un paio di jeans della Black Label Malt & Hops Jeans  costa circa 290 euro (l’equivalente di 41.800 yen). Se da una parte il costo non è allettante, dall’altra bisogna pensare che si indosserà un capo originale e rispettoso dell’ambiente!


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