Food Explorer: 5 itinerari perfetti per questa estate

Il binomio cibo e viaggi è sempre più importante per i viaggiatori. Ma quali gli itinerari perfetti per i veri food explorer? Ecco 5 percorsi ideati da TheFork e Vagabondo. Tra le mete preferite troviamo Polignano a mare in Italia, Granada in Spagna, Rio de Janeiro in Brasile, Lisbona in Portogallo e Bruxelles.

Food Explorer: ecco 5 itinerari dell’estate

1. Polignano a mare, Italia

Partiamo dall’Italia o meglio ancora dalla Puglia, dal mare trasparente e da uno dei borghi più famosi e (diciamolo pure) instagrammabili al mondo. Sicuramente avrete già visto le foto della scogliera da cui avviene ogni anno la gara di tuffi, ma quanto qui è meraviglioso è il mare! Tante le spiagge pubbliche, ma vi consigliamo di prendere un pedalò e andare a largo per scoprire le diverse calette.
 
Cosa mangiare e dove? Il cuore di Polignano si affaccia a strapiombo sul mare Adriatico pertanto il pesce è una delle principali materie prime utilizzate, insieme con altri ingredienti di terra tipici della tradizione pugliese. E’ possibile ritrovare piatti come il riso alla barese con cozze e patate o la classica cicoria con la purea di fave.
 
Ecco alcuni tra i tanti ristoranti dove gustare alcuni tra i più rappresentativi piatti locali:
 
Villa degli Aranci: un tipico ristorante mediterraneo dai sapori genuini e tradizionali, immerso nel profumo degli agrumi di un’antica residenza nobile del 1800.
 
Dettagli di Mare: Un concept di ristorazione che mette al centro le risorse del territorio, in primis il pescato proveniente dall’Adriatico. La sua filosofia di cucina rispetta i pescatori, il mare e le tradizioni locali, riscoprendo il piacere di specie ittiche più sostenibili.
 
Grotta Ardito: La cucina diventa qui sinonimo dell’espressione della cultura e della storia pugliesi. Nelle preparazioni sono privilegiati i prodotti del territorio, possibilmente bio, da gustare in un ambiente semplice e confortevole.

Food Explorer

2. Granada, Spagna

La bellezza di Granada è di quelle che fanno innamorare tutti gli avventori, difficile restare indifferenti dal momento che “Chi non ha visto Granada non ha visto nulla” citando Garcia Lorca. E allora vediamola questa città. Partendo dal quartiere dell’Albayzin fondato dai mori e oggi Patrimonio dell’Unesco con le le viuzze strette e i cortili capaci di riportare indietro nel tempo. Imperdibile poi l’Alhambra, con la sua ambientazione da mille e una notte. Inizialmente sorse come una fortezza militare moresca, ma ben presto divenne dimora dei sultani con palazzi e giardini lussuosi capaci di incantare i visitatori. Naturalmente tra le tante cose da fare a Granada, non dimentichiamo la vita notturna, frizzante e divertente.
 
Cosa mangiare e dove? Granada è stato il territorio controllato più a lungo dagli arabi nella penisola iberica. Questa eredità non si trova solo nell’architettura e nella cultura, ma anche nella gastronomia. Al di là delle influenze di origine storica, la cucina della regione è derivazione contadina e marinara, impreziosita talvolta dalla creatività degli chef.
 
Ecco alcuni tra i tanti ristoranti dove gustarla:
 
Carmen Aben Humeya: Situato ad Albaicin gode di una delle viste più spettacolari dell’Alhambra e propone la tipica cucina andalusa. Grazie alla sua location unica – la terrazza di una casa moresca del XV secolo si fregia del titolo di uno dei 5 ristoranti più romantici del mondo secondo Zagat.
 
Estrellas de San Nicolás: Nel cuore del Barrio del Albaycin, vicino al famoso mirador di San Nicolás porpone piatti della tradizione mediterranea con un tocco francese. Diversi i menù ideati per i gruppi di viaggiatori.
 
Damasqueros: La giovane chef Lola Marìn intreccia la cucina tradizionale di Granada con le avanguardie gastronomiche, utilizzando prodotti stagionali che uniscono culture arabe, ebraiche e cristiane. Propone esclusivamente un menù settimanale proprio in accorco con questa filosofia.

3. Rio de Janeiro, Brasile

Il sogno del Brasile è uno di quelli che, prima o poi, va realizzato e Rio de Janeiro è decisamente la città da cui partire anche perché da sola, vale l’intero viaggio.
Non a caso il Cristo Redentore sia ritenuto una delle meraviglie del mondo attuale! Si parte quindi con la salita al Corcovado a 700 metri di altezza per assaporare subito la vista mozzafiato da lì, sotto il Cristo, e poi si prosegue: una partita a calcio a Copacabana, una passeggiata al quartiere di Leblon o una gita fino agli Archi de Lapa. Le cose da vivere in questo città sono tantissime.
 
Cosa mangiare e dove? Rio de Janeiro ha una ricchissima produzione di materie prime fresche e saporite. Non potrete non farci caso se vi ritroverete in una delle sue tante feiras, vera esplosione di frutti della passione rotondi, fresche noci di cocco, ma anche un’abbondanza di carni come la picanha e il pesce pirarucú amazzonico. La sua tradizione gastronomica è ricca di contaminazioni: portoghese, africana, indios … perciò saprà lasciarvi senza parole.

Food Explorer
Ecco alcuni tra i tanti ristoranti dove fare questa esperienza gastronomica entusiasmante:
 
Rubaiyat Rio de Janeiro: Dalla fattoria al piatto è il motto di questo ristorante fondato nel 1957. La cucina è guidata dallo chef spagnolo Carlos Valentì, il cui menù si incentra sui tagli selezionati tagli di carne bovina e sui piatti mediterranei e innovativi che vengono preparati nell’ampia cucina a vista.
 
Capim Santo – Rio de Janeiro: Nel lussuoso centro commerciale VillageMall a Barra da Tijuca è l’ambiente ideale per pasti piacevoli con la famiglia e gli amici. In carta, ci sono più di 30 anni di tradizione gastronomica brasiliana, e le specialità della casa sono molte. Pesce, frutti di mare, carni e pollame preparati con condimento, colore e sapore ineguagliabili.
 
Rayz – Ipanema: Il ristorante Rayz offre il meglio della gastronomia brasiliana in un ambiente moderno e sostenibile. Situato nell’angolo alla moda di Rua Farme de Amoedo con Prudente de Morais, il RAYZ vanta una location di design e un menù autoriale creato dallo chef Daniel Pinho, che ha cercato nella tradizione della regione l’essenza per la creazione dei suoi piatti.
 

4. Lisbona, Portogallo

Eletta dagli Oscar del Turismo la città europea più bella per un weekend nel 2017, Lisbona affascina i suoi visitatori che non si stancano di visitarla neppure dopo 2 o 3 volte… Sarà per le numerose attività serali, per il Fado o per i tramonti? Bisogna essere preparati! Vi consigliamo Bairro Alto/Bica dove tutto resta aperto almeno fino alle 4 per chi vuole vivere la notte, il Tasca do Chico per ascoltare il Fado e il Miradouro (belvedere) di Santa Caterina per godere del tramonto come fanno i locali stessi. Ma questo è solo l’inizio per vivere al massimo questa città.
 
Cosa mangiare e dove? La cucina portoghese della tradizione nasce come sempre dalle sue materie prime. Al pescato dell’oceano Atlantico si accostano le carni provenienti dall’entroterra soprattutto manzo pollame e maiale. Tra i piatti tipici figurano il bacalhau ( baccalà ), la zuppa di pesce e i deliziosi pastéis de nata.
 
Ecco alcuni tra i tanti ristoranti:
 
Alma Henrique Sa Pessoa: Nel cuore del Chiado, il ristorante Alma è uno dei più grandi riferimenti gastronomici di Lisbona, con una stella Michelin all’attivo. Ispirato al vecchio ristorante Alma, situato a Madragoa (primo ristorante dello Chef Henrique Sá Pessoa) propone una cucina d’autore per tutti.
 
Laurentina – O Rei do Bacalhau: Se il baccalà è il re dei piatti in Portogallo, allora questo è il suo regno. Aperto dal 1976, O Rei do Bacalhau propone piatti tradizionali portoghesi e del Mozambico. Lo chef António Francisco Pereira infatti in passato ha lavorato a Maputo. La cucina del mozambico è ricca di influssi portoghesi e vanta molti piatti tipici a base di baccalà. Questo curriculum fa dello chef un vero specialista del baccalà, che prepara e serve in innumerevoli modi.
 
Frade Dos Mares: Dal nome si intuisce già che la cucina di questo ristorante mette al centro il pescato, con un ruolo di primo piano dato al polpo, anche se non mancano altri piatti tipici a base di ingredienti di terra come le Uova con “Farinheira”, insaccato tipico del portogallo.
 

5. Bruges, Bruxelles

A pochi minuti di treno da Bruxelles, Bruges è una cittadina definita spesso “incantevole” e a ragione. Anche qui parliamo di un Patrimonio dell’Unesco inserito nei Patrimoni dell’Umanità e in effetti il centro storico di Bruges regala scorci da cartolina e numerosi monumenti. Da visitare c’è tanto: il museo Groeninge ad esempio ha una delle migliori collezioni al mondo di quadri fiamminghi, il campanile Belfort per vedere la città dall’alto e poi ancora la piazza del Mercato, il municipio gotico del ‘300 e la basilica del Sacro Sangue.
 
Cosa mangiare e dove? I popolari marchi di cioccolato locali creano un’associazione immediata con i piatti dolci della città quali i gaufre e i dolci tipici come il Brugse acht. Non mancano però anche deliziose pietanze salate a base di cozze e patatine o piatti come il waterzooi, che letteralmente significa « cotto nell’acqua » ed è una sorta di bouillabaisse del nord a base di carne e verdura. Ecco alcuni tra i tanti ristoranti della città:
 
De Vlaamsche Pot: Una location che assomiglia alla casa di una fiaba dove gustare alcuni piatti tipici della regione come il waterzoï di pollo o pesce, la carbonnade à la flamande, le cozze e così via.
 
Beethoven: Un intimo ristorante fiammingo al largo del Markt con un gradevole dehors dove cenare d’estate. Alle pientaze a base di carne come stufato fiammingo, si uniscono anche le irrinuncaibili cozze e piatti più freschi ideali per la stagione estiva.
 
‘T Pallieterke: Si definisce il luogo ideale per scoprire l’autentica cucina di Bruges con i piatti più tradizionali in carta. Dispone di una terrazza ed è un’ottima soluzione per i gruppi numerosi.
 
Leggi anche “I viaggi “foodie” conquistano sempre più i Millennial
 
 
TheForkVagabondo


Potrebbero interessarti anche