La carne in Italia: consumi in aumento del 5% nel 2018

Il 45% dei consumatori privilegia la carne proveniente da allevamenti italiani

Il 12 febbraio è stato presentato il rapporto sui consumi di carni di qualità in Italia, nel corso di un convegno promosso all’interno di Expo Tecnocom. Ad annunciare i numeri è stato l’Osservatorio Permanente sul Consumo Carni promosso da Agriumbria, la fiera dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione in programma dal 29 al 31 marzo 2019.
Il documento costituisce un vero e proprio rapporto sulle tendenze dei consumatori nei confronti della carne certificata e di qualità.

L’allevamento rappresenta un settore importante per l’agricoltura e una fiera come Agriumbria, punto di riferimento del mondo agricolo, non poteva non dedicare una vetrina e uno studio a questo segmento.

I numeri della carne in Italia

Come emerge dal report, nel 2018 si è registrata una storica inversione di tendenza. La spesa delle famiglie italiane per la carne è aumentata del 5%. Si tratta del valore più alto degli ultimi sei anni, periodo nel quale si è registrato un brusco calo dei consumi.
È quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio elaborata sui dati ISMEA, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare.

L’aumento dei consumi

L’aumento dei consumi riguarda tutte le diverse tipologie di carne da quella di pollame (+4%) a quella di maiale (+4%) fino a quella bovina (+5%) che fa registrare il maggior incremento nel primo trimestre rispetto all’anno precedente, in un quadro di sostanziale stagnazione della spesa alimentare (+1,4%).
Il consumo medio annuo in Italia di carne (pollo, suino, bovino, ovino) è sceso ai livelli di 79 chilogrammi pro-capite, tra i più bassi in Europa ma il dato sensibile è che il 45% dei consumatori privilegia la carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali, ed il 20% quella con marchio DOP, IGP o con altre certificazioni di origine. Vola, infatti, il consumo di carni IGP con un balzo del 20% nel numero di animali di razze storiche italiane allevate negli ultimi 20 anni sulla base delle iscrizioni al libro genealogico. La domanda di qualità e di garanzia dell’origine ha portato ad un vero boom nell’allevamento delle razze storiche italiane da carne. Queste, dopo aver rischiato l’estinzione, sono tornate a ripopolare le campagne dagli Appennini alle Alpi.

La diffusione delle razze storiche

In termini di diffusione delle razze abbiamo questi numeri:
• Piemontese: oltre 315.000 capi
• Charolaise: oltre 15.000 capi
• Limousine: oltre 65.000 capi
• Podolica: oltre 35.000 capi
• Marchigiana: oltre 52.000 capi
• Chianina: oltre 46.000 capi
• Romagnola: oltre 12.000 capi
• Maremmana: 11.000 capi
 
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Crediti: Agriumbria


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