100 anni di Negroni, buon compleanno Conte!

Paolo Bianchi

Paolo Bianchi

Ci sono storie che sembrano fatte apposta per ispirare i romanzieri. Storie di vite straordinarie, ricche di colpi di scena e passaggi inaspettati, con epiloghi sorprendenti.

La storia del conte Camillo Negroni, nato e morto sulle rive dell’Arno è una di queste.
Già, perché se l’inizio e la fine della sua epopea si svolgono proprio nel capoluogo toscano, tutto ciò che sta in mezzo è un viaggio straordinario che tra le mille pagine di avventure trova spazio anche per l’invenzione di un cocktail destinato a diventare leggenda: il Negroni.

La storia del Negroni

Correva l’anno 1919 quando il Conte in un noto caffè fiorentino inizia a bere un cocktail che da lì a poco porterà il suo nome e che a distanza di cento anni esatti non ha perso nulla del suo appeal internazionale, confermandosi oggi il secondo drink più richiesto al mondo dopo l’Old Fashioned. È da un secolo esatto che in tutto il mondo si ordina, si beve e soprattutto si ama il Negroni; il Cocktail italiano più famoso al mondo ma anche il Cocktail più amato dagli operatori del settore, quelli che sono soliti preparare e studiare ciò che beviamo, una preparazione semplice e riproponibile, un bilanciamento delle note perfetto e la possibilità di spaziare in mille modi pur restando all’interno della stessa ricetta. Cento anni e non sentirli per il Cocktail italiano per eccellenza, inno tricolore suonato sulle note intramontabili di Vermouth Rosso, Bitter Campari e Gin.

Così facile a dirsi ed al tempo stesso così difficile a farsi, perché al Negroni si richiede ciò che a questo mondo è di pochi, la perfezione. Bene lo sanno gli allievi della Federazione Italiana Barman che durante i corsi in tutta Italia si incontrano e scontrano con il Conte.

La ricetta del Negroni

“La sua composizione non è mai stata messa in discussione – spiega Paolo Bianchi, capo barman FIB Federazione Italiana Barman – ovvero un terzo di Gin, uno di Bitter Campari ed un altro di Vermouth Rosso, miscelati in un capiente bicchiere Old Fashioned con tanto ghiaccio cristallino ed una fetta d’arancia come decorazione.
Una cosa è fondamentale, più alta sarà la qualità di questi ingredienti e più buono ne risulterà il Negroni”.

È magnifico all’aperitivo circondato da arachidi come Giove dalle sue lune; è intrigante dopo cena, quando l’alternativa di un semplicissimo Cuba Libre già ti avvia alla depressione; è creativo per il relax pomeridiano, quando la birretta non ti va perché gonfia. Potremmo continuare all’infinito, perché la verità è che il Negroni mette allegria. Sarà per l’arancia, per quel senso di Natale fuori stagione, per l’incanto del ghiaccio che sciogliendosi disegna scie e vortici nel vermiglio del bicchiere: ognuno nel Negroni ci trova la sua magia.

E poi i “Twist”, tutte le possibili, svariate, infinite variazioni: possiamo spaziare in ogni modo, caratterizzare il Negroni usando prodotti tipici di un dato luogo, modificare uno degli ingredienti per cambiare radicalmente il profilo organolettico: è un modo di interagire con il proprio gusto o con il cliente del nostro locale, offre possibilità che nessun altro Cocktail può offrire.

Questo è solo l’inizio di un 2019 che vedrà il rosso Negroni al centro di mille festeggiamenti e di altrettante sicure variazioni sul tema realizzate dai Barman e dalle Barlady di mezzo mondo.

Le varianti storiche

“Personalmente, per i miei clienti del Galliano 1923 di Viareggio – conclude Paolo Bianchi – propongo da sempre le varianti storiche del Negroni, come il Negroni Sbagliato (Spumante al posto del Gin), il Negrosky (Vodka al posto
del Gin), il Bencini (Rum bianco al posto del Gin), il Boulevardier (Boubon Whisky al posto del Gin), il Cardinale (Vermouth Dry al posto del rosso).
Ma propongo anche varianti più accattivanti e particolari e che vanno a giocare sul colore classico del Negroni: ad esempio propongo il Duca Bianco, composto da un terzo di Bitter Bianco Oscar Quagliarini, un terzo di Gin Ginepraio ed un terzo di Vermouth Bianco di Prato.

Ed infine vista l’attenzione di Federazione Italiana Barman al bere consapevole ecco anche per l’estate 2019 un twist del Negroni nella sua versione No-Alcool chiamato Negroni More & Less, composto da tre parti uguali di succo di mela limpida, scucco di cranberry e Sanbitter rosso. Il tutto preparato come nella versione classica nel bicchiere Old Fashioned colmo di ghiaccio e decorato con una fetta di arancia bionda”.


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