L’intervista a Vitantonio Lombardo: lo chef “Stella di Matera”

Alessandra Zecchinon

Allo chef e amico Davide Scabin, Vitantonio Lombardo ha dedicato la Pizza in Black, omaggio al famoso Black is Black dello Chef del Combal Zero. Ha lavorato nelle migliori cucine italiane ed internazionali con gli chef Paolo Teverini, Gianfranco Vissani e Fabio Barbaglini dai quali ha imparato tecniche, ma anche la raffinatezza dei sapori e la creatività. Nel 2011, con la Locanda Severino a Caggiano (SA) ha conquistato la Stella Michelin, considerata come uno stimolo a crescere e migliorare sempre più professionalmente. Un anno fa è tornato nella sua terra ed ha aperto a Matera, in una grotta abbandonata da anni, un ristorante elegante e raffinato che porta il suo nome. Dopo pochi mesi il ristorante è stato premiato con una stella Michelin.

Vitantonio Lombardo Credit Marco Varoli
Chef, ci può raccontare com’è nato il suo amore per la cucina?
Ho sempre amato moltissimo assistere alla preparazione di un piatto, fin da bambino quando erano mia mamma e mia nonna a prepararlo. Sono state loro le mie prime maestre. Questo amore è poi cresciuto con gli chef che ho avuto la fortuna di conoscere. Il loro amore, le loro attenzioni e tutto ciò che trasmette il cibo hanno fatto innamorare anche me, tanto da dedicare al cibo e alla cucina gran parte di tutte le mie giornate. Penso che la strada giusta da percorrere nella ristorazione sia quella di fare tanta gavetta, passando dalla plonge (ndr lavapiatti) fino a diventare cuoco. Dopo aver lavorato con i migliori Chef, ha ottenuto una stella Michelin alla Locanda Severino di Caggiano.

Cosa l’ha spinta a lasciare la Locanda per lanciarsi nella nuova apertura a Matera?
Sicuramente il forte desiderio di tornare nella mia terra con il sogno di poter dare un contributo alla sua crescita e farla conoscere agli altri, così da essere, i miei figli ed io, sempre più orgogliosi di essere lucani.

La Stella di Matera Credit Marco Varoli
Come definirebbe la sua cucina? Da quando si è trasferito a Matera la sua filosofia di cucina si è evoluta, è cambiata?
Mi piace definire la mia cucina fatta di cuore, testa e pancia. Il mio trasferimento a Matera è stato fondamentale per sbloccare la mia cucina, in quanto in una città ormai internazionale, è diventato internazionale anche il nostro paniere. L’intento è quello di fare una cucina fusion con i prodotti del mondo, ma mantenendone la personalità intatta.

Quest’anno Matera è Capitale Europea della Cultura, ha creato un piatto particolare dedicato a questo importante evento?
Gli abbiamo dedicato un intero menù chiamato “Mathera 2019”! Mathera è il nome antico della città e il menù, infatti, fa riferimento a quello che era e al 2019, quello che è oggi, proiettandosi verso quello che sarà.

Tra le sue creazioni, qual è il piatto che la rappresenta di più, di cui va maggiormente fiero?
Solitamente il pensiero va al piatto che è ancora da inventare, mentre ci sono sicuramente dei piatti che i clienti richiedono e che con il tempo diventano dei classici come la Pizza in black, Mi è caduto l’uovo nell’orto, Monte Crusko…

Piatto Lombardo Credit Marco Varoli
Dopo pochi mesi dall’apertura il Vitantonio Lombardo è stato premiato con una Stella Michelin, quali sono i nuovi traguardi da raggiungere per il futuro?
Prendere la seconda stella ed entrare nella Fifty Best!

Crediti foto: Marco Varoli


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