Colmare il gender gap: per una donna su 2 la ripresa è precaria

“I dati dell’ultimo Gender Policies Report elaborato dall’Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) sono la fotografia di una realtà molto triste con cui dobbiamo fare i conti.

Gli effetti della ripresa

La parziale ripresa a cui abbiamo assistito in questo 2021 ha accentuato la grande disparità di genere che vede per 1 donna su 2 contratti di lavoro part-time.

Un dato molto preoccupante, soprattutto se lo confrontiamo con quanto accade agli uomini, per cui la percentuale si dimezza, fermandosi a circa il 26%”. Commenta Valentina Picca Bianchi, Presidente del Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio.

“Insomma, dopo più di un anno e mezzo di enormi difficoltà, in particolare per le donne che in molti casi hanno dovuto moltiplicare gli sforzi per gestire lavoro e famiglia, la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata. Il precariato continua a farla da padrone!

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Un’occasione persa per ridurre il gender gap

Dal nostro punto di vista si è persa una grande occasione per poter azzerare tutto e ripartire con un nuovo approccio, per mettere finalmente sullo stesso piano i talenti degli uomini e quelli delle donne. Solo nel nostro settore, fatto da piccole e micro imprese, le donne rappresentano il 52% della manodopera e portano un contributo fondamentale. Come possiamo pensare di non valorizzare una componente tanto importante?

Da un lato servirà certamente una presa di consapevolezza da parte delle donne stesse. Dall’altro, è necessario creare le condizioni per farlo. Ed è qui che devono intervenire in maniera forte, e anche piuttosto rapidamente, le Istituzioni competenti con politiche mirate all’azzeramento del gender gap nel mondo del lavoro.

Per esempio, perché non equiparare il congedo di paternità a quello di maternità? Perché una donna deve continuare a scegliere tra la cura della famiglia e la ricerca di una crescita professionale ed economica?” Conclude Valentina Picca Bianchi.

Comunicato stampa


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