Dazi sul prosecco in America: un danno incalcolabile

“Per il Prosecco Doc gli Stati Uniti sono il secondo mercato mondiale: vale 70 milioni di bottiglie all’anno e oltre 370 milioni di euro” afferma il presidente del Consorzio del Prosecco Doc, Stefano Zanette, che continua: “Se Trump farà sul serio allora saremo obbligati a prendere le nostre contromisure: insieme al resto del mondo agroalimentare italiano e ai principali produttori di vino europei, Francia e Spagna in primo luogo, faremo pressioni a Bruxelles affinché l’Unione Europea istituisca i contro-dazi”. Considerato che tutto l’export di vino italiano in America ammonta a 1,5 miliardi, il Prosecco rappresenta una quota di oltre il 25% sul totale.

Il tutto nasce dalla volontà di Trump di imporre dazi su una serie di prodotti importati dall’Europa per un valore di 11 miliardi di dollari per aiuti ad Airbus. Le minacce provenienti da Oltreoceano si aggiungono anche al pericolo di una hard Brexit. Come riporta “Il Sole 24 ore”, se quella americana è la seconda piazza mondiale per la Doc italiana, quella inglese è la prima e assorbe il 35% delle esportazioni. Una crisi combinata Usa-Regno Unito metterebbe a rischio oltre la metà dell’export del Prosecco. Fortunatamente, conclude Zanette “negli Usa il Prosecco si vende bene, dai 13 fino ai 18 dollari alla bottiglia: i produttori hanno un buon margine, «potrebbero persino permettersi di assorbire i dazi senza grossi contraccolpi”.

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