Nuovo Decreto Covid 18 ottobre 2020: ecco cosa prevede. Ristorazione e altri settori

Il Governo ha approvato un nuovo decreto Covid. Ieri sera, 18 ottobre 2020, il primo ministro Giuseppe Conte ha spiegato le nuove misure in tv. Ecco la linea del Governo: “La strategia è cambiata. Bisogna tutelare salute ed economia.”
 
Conte continua: “Ci saranno degli aiuti per chi subirà perdite a causa del decreto. E non sarà una distribuzione a pioggia. La fase due dell’emergenza Covid deve essere affrontata in modo diverso. Non può essere affrontata come la fase uno. Dobbiamo tutelare la salute delle persone. Ma anche l’economia. La curva del contagio è preoccupante. E i numeri sono seri. Per questo occorre agire subito. E per scongiurare un nuovo lockdown generalizzato.
 

Il nuovo decreto Covid

Durante la conferenza tv, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non ha mai tolto la mascherina. Il primo ministro ha presentato nel dettaglio le misure del nuovo Decreto Covid. E ha puntualizzato che il nuovo Decreto Covid è stato “frutto di un intenso dialogo tra la maggioranza ma anche con le Regioni, gli enti locali e il Cts”.
Ecco i punti.
 

Coprifuoco

Il coprifuoco verrà deciso dai sindaci, dove si possono essere i rischi di assembramenti. E potrà essere messo in atto dalle 21. I sindaci però sembrano non essere entusiasti perché per loro, sarebbe una grande responsabilità rimessa soltanto a loro. Ma il Governo rimette a loro la decisone di disporre o meno la chiusura al pubblico di vie e di piazze dopo le ore 21.
Infatti, pochi minuti dopo la fine della conferenza stampa del Primo Ministro, ci sono state delle puntualizzazioni. Il sindaco di Bari Antonio Decaro, che è anche presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, ha sostenuto che il governo ha “scaricato” sugli amministratori locali la decisione. Di segno opposto la reazione del governatore della Liguria, Giovanni Toti: “Il Governo ha ascoltato le Regioni. Finalmente il metodo è cambiato”.
 

Lockdown

Per scongiurare un lockdown generalizzato, bisogna collaborare. E si rinvia ai sindaci la decisione di lockdown mirati dove la situazione lo richiede.
 

Scuola

La scuola non chiude. Si continua in presenza. Verrà ripristinata la didattica online ma solo in situazioni critiche. Per le scuole secondarie però saranno privilegiate modalità più flessibili di organizzazione. E saranno possibili anche turni pomeridiani per gli studenti delle superiori, appunto.
 

Nuove regole per i ristoratori

Dalle 18, sarà possibile solo consumare al tavolo. E in un tavolo, potranno sedersi al massimo sei persone. Non solo i posti a sedere verranno conteggiati. Ma anche all’esterno dei locali dovrà essere indicato il numero massimo di clienti che sono consentiti all’interno del proprio locale.
 
La ristorazione è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi in seguito all’emergenza sanitaria. E in questo particolare momento, le Regioni hanno sostenuto le ragioni di questi settori. Perciò, non ci sarà nessuna riduzione degli orari pe i consumi al tavolo. I locali potranno aprire alle 5 del mattino e chiudere alle 24. Chiaramente, la somministrazione e il consumo è previsto ai tavoli. Altrimenti, vale la regola delle ore 18. Come spiegato prima.
Non è prevista nessuna limitazione di orari per i servizi di ristorazione in ospedali, aeroporti e stazioni.
 

Nuove regole per lo sport

Sono vietati gli sport di contatto a livello amatoriale. Come basket e calcetto. Stop anche alle competizioni per le attività sportive dilettantistiche amatoriali. E riguardoo alle palestre, il Primo Ministro Conte spiega: “Daremo una settimana di tempo per rendere possibili gli adeguamenti alle misure di sicurezza. Altrimenti saremmo costretti a sospendere le attività nelle palestre e piscine.”
 

Eventi. Sagre e fiere

Un “no” anche a sagre e fiere locali. Invece, sono possibili fiere a livello nazionale ed internazionale. Stop a congressi, che saranno possibili solo a distanza.
 

Amministrazione Pubblica

Non saranno possibili riunioni nella Pa e si incentiva lo smart working.
 

La promessa di “ristoro” da parte del Governo

Il Primo Ministro Conte ha riconosciuto che i provvedimenti previsti in alcuni settori potranno causare perdite economiche a imprenditori e operatori. Dunque, da qui, l’impegno del Governo a dare “ristoro” a chi è stato duramente colpito. Però, Conte precisa che il “ristoro” avverrà in modo mirato. Non generalizzato come la scorsa primavera.
 
Ecco le parole del Premier: “Ci sono diversi miliardi per questo. Ma quello che non possiamo permetterci sono le elargizioni a pioggia. Per questo motivo sarà fatta una analisi dettagliata per capire chi ha bisogno di aiuti e sostegno”.

Il Mes

Sollecitato dai cronisti, Conte ha parlato anche del possibile ricorso ai fondi del Mes. Quindi, Conte ricorda che “Sono dei prestiti. Non possono finanziare spese aggiuntive. Ma solo spese già effettuate.” Il Premier spiega anche che tali fondi “vanno a incrementare il debito pubblico”.
 
Quindi, in concreto, se il Governo ricorresse al Mes, cosa accadrebbe?
“Se li prendiamo dovrò intervenire con tasse e tagli. Perché devo mantenere il debito sotto controllo”. Ecco perché, decine di Paesi europei, tra cui l’Italia, hanno fatto ricorso ai fondi Sure e non al Mes. Conte sottolinea: “Il Mes non è la panacea, come viene rappresentato. Non ho alcuna pregiudiziale ideologica. Ma prendere il Mes come risolvere a una disputa nel dibattito pubblico non ha senso”.
 

L’appello per le mascherine

Infine, il Premier ha invitato tutta la popolazione ad adottare la massima cautela nelle relazioni interpersonali. E spiega: “Le misure più efficaci restano le precauzioni di base. Mascherina, distanziamento e igiene delle mani. Facciamo attenzione nelle situazioni in cui abbassiamo la guardia, con parenti ed amici. In queste situazioni occorre massima precauzione”.