Abbiamo intervistato Andrea Carturan, Chief Executive Officer di Foodracers per conoscere meglio la piattaforma di food delivery.
Com’è nata Foodracers, la piattaforma per il food delivery locale?
Foodracers nasce nel 2015 da un’idea del trevigiano Andrea Carturan, che vantava già l’avviamento della startup innovativa di food delivery Tele-trasporto, sviluppata assieme a Matteo Fabbrini e Francesco Poloniato, fondatori di Maikii (azienda leader nel settore dell’elettronica di consumo), e Luca Ferrari. Sono stati lanciati sito e app nel gennaio 2016 e abbiamo scelto di portare il servizio nei capoluoghi di provincia e nelle cittadine italiane.
In quali capoluoghi di provincia è presente e quali sono i suoi numeri?
Foodracers è presente in ben 30 città: Alessandria, Bassano del Grappa, Bergamo, Brescia, Cantù, Castelfranco, Cesena, Como, Conegliano, Cremona, Faenza, Forlì, Imola, Lucca, Mantova, Mestre, Mogliano Veneto, Montebelluna, Novara, Parma, Pavia, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Vicenza. In soli tre anni di vita, la startup ha numeri che superano le 300.000 consegne effettuate, i 1.000 ristoranti affiliati e altrettanti racer pronti a consegnare i piatti scelti dagli utenti. Dall’inizio dell’attività, Foodracers ha mobilitato ordini per oltre 7 milioni di euro.
Oltre alla scelta di coprire città minori, quali sono gli altri punti di forza di Foodracers?
Partendo proprio dal fatto che muoversi in provincia, scegliendo territori spesso trascurati dai grandi gruppi internazionali, è stato sin dall’inizio un’idea vincente, ricordiamo che Foodracers è al 100% italiana, conosce bene il proprio territorio e le esigenze locali, consegna sia a pranzo che a cena e non ha costi di affiliazione per i ristoratori. A seconda delle città, prevede l’utilizzo di diversi mezzi per i racer: bici, scooter e auto, consentendo un più ampio raggio di consegna e una miglior conservazione delle pietanze. Mettiamo a disposizione dei ristoranti i nostri racers, offrendo così valore aggiunto anche a chi non ha mai sperimentato il servizio.
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