I 3 numeri che tutti i ristoratori dovrebbero conoscere

Con il nostro Osservatorio Ristorazione ogni anno elaboriamo i dati e i fatti più rilevanti del nostro bel settore, e così lo abbiamo fatto anche quest’anno. E abbiamo rilevato tre numeri che tutti i ristoratori dovrebbero conoscere. Due numeri non prospettano affatto un bello scenario, mentre il terzo ci fa ben sperare.

I primi due numeri rappresentano altrettanti record, che definiremmo “amari”. Non solo amari, ma sinistri, negativi, potremmo dire “nefasti” se non avessimo paura di essere tacciati di sensazionalismo.

I 3 numeri che i ristoratori dovrebbero conoscere

Il primo record riguarda le attività di Ristorazione registrate nelle Camere di Commercio italiane: per la prima volta nella storia recente, sono diminuite.

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Mediamente, da 10 anni a questa parte, erano sempre cresciute, e non di poco: ma di circa 6.029 unità ogni anno. Da 10 anni a questa parte, ogni anno, ci sono state mediamente 6.029 attività di ristorazione in più. Anche nel 2020, anno della pandemia — durante il quale sono aumentate di 2.503 unità — arrivano allo spropositato numero di 397.700 unità registrate.

È chiaro che ci trovavamo di fronte ad una bolla. E le bolle, da che mondo e mondo, prima o dopo scoppiano. Beh, non era mai successo prima di oggi che le attività di ristorazione diminuissero. Ma nel 2021 è successo: la bolla è scoppiata.
Nel 2020 c’erano 397.700 attività registrate in camera di commercio sotto il codice ATECO 56, quello relativo alle attività di ristorazione, mentre nel 2021 sono 396.993, cioè 707 in meno.

Percentuali e… a cosa devono stare attenti i ristoratori?

Si potrebbe obiettare: “Beh, è poca roba: è il -0.2%”. E si avrebbe ragione. Relativamente parlando sono poche. Ma le percentuali non rendono mai bene la gravità della cosa: ci sono 707 famiglie senza un lavoro. 707 locali sfitti, 707 locali che non ordineranno più cibo, energia, che pagheranno i dipendenti.

No, non è poca roba.


Ma magari fosse finita qua, perché non è finita qua. Parliamo del secondo record.

ristoratoriSempre per la prima volta nella storia, non ci sono mai state così poche nuove aperture nel campo della ristorazione.Sono solamente 8.942 le nuove imprese registrate alle Camere di Commercio nel 2021, 300 in meno del 2020 (anno del Covid-19!) e meno della metà rispetto a 10 anni prima, a confermare il clima di sfiducia che regna sovrano nel nostro settore.

Gli imprenditori l’hanno finalmente capito: la ristorazione non è il Paese dei Balocchi e aprire un ristorante non è facile, ma anzi, è difficilissimo, complicatissimo.

Sono dati catastrofici, che segnano un “prima” e un “dopo” nel nostro bel settore.

Ma non ci sono soltanto brutte notizie

Infatti il prossimo dato fa ben sperare.Sto parlando di quanti soldini gli italiani hanno speso al ristorante nel 2021. Perché un conto è la solidità delle imprese nel campo della ristorazione, che come sappiamo molte, moltissime di fronte al primo colpo di vento vengono giù, martoriate e tartassate come sono state negli ultimi due anni, ma un conto è quanto gli italiani abbiano voglia di uscire e mangiare al ristorante.

Quindi guardiamo i dati.

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Partiamo dall’inizio: nel 2019 abbiamo segnato il RECORD di sempre nel mangiare fuori casa: 86 miliardi. Un dato meraviglioso. Poi è arrivato il Covid-19.

Dopo il crollo verticale del 2020, siamo arrivati a 57 miliardi di euro, un 40% di perdita, nel 2021 c’è stata una netta ripresa: gli italiani hanno speso al ristorante 63 miliardi di euro, ben 6 in più rispetto all’anno precedente (+11%).


Certo, siamo ancora ben lontani dai numeri record del 2019, ma considerando che il 2021 è stato segnato dalle aperture a singhiozzo, da lockdown e da un clima generale ancora incerto e spaventato, non possiamo davvero lamentarci di numeri come questi.

Inoltre, l’esperienza ci dice che il 2022 è positivo per parecchi ristoratori. Non sono pochi coloro che stanno segnando un record di fatturato dopo l’altro.

Questi dati, insieme a tantissimi altri, ci fanno pensare che adesso, e proprio adesso, sia il momento di pensare seriamente a… Ripartire.

Guardiamo al futuro con consapevolezza, ma positività.


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