Il coraggio delle donne: la ristorazione si tinge (finalmente) di rosa

Marco Di Lorenzi

New York. Anno 1908. 129 donne protestano contro il proprietario dell’industria Cotton per le condizioni disumane in cui sono costrette a lavorare. Il proprietario le chiuse dentro lo stabile… le donne morirono arse vive per aver reclamato un loro diritto.

Martedì 8 marzo 2022: festa della donna. A oltre un secolo di distanza, è il giorno in cui si ricorda il loro sacrificio, da molti dimenticato o sconosciuto o ancor peggio ignorato. Molte cose, per fortuna, sono cambiate da quel giorno. Nonostante su per diversi aspetti ci sia ancora molta strada da fare, oggi moltissime donne sono imprenditrici e professioniste, spesso in settori considerati prettamente maschili.

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Il coraggio delle donne: la ristorazione rosa

Nel articoli che seguiranno durante il mese di marzo troverete esempi di donne che non si sono lasciate scoraggiare e che, oggi, sono eccelse professioniste in diversi ambiti della ristorazione. A loro, a tutte le donne che si sono messe in gioco e che alle volte non hanno saputo credere in loro stesse, è dedicata questa giornata, nel ricordo della tenacia di chi ha lottato prima di loro.

Dando uno sguardo agli articoli  che verranno, mi sento orgoglioso dei risultati raggiunti da queste donne, che vorrei prendere come esempio – mi si passi il termine – di personalità che hanno saputo affermarsi e diventare qualcuno nel mondo della ristorazione che, si sa, non è un settore facile, e che rappresentano tutte le donne in modo eccelso.

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La ristorazione femminile si sta allargando

La competizione è molta, ma per fortuna la partecipazione femminile nella ristorazione degli ultimi anni è cresciuta molto e le nuove generazioni si stanno avvicinando a questo mondo, segnando di fatto un cambio di rotta e sdoganando molti stereotipi.

Giorno di festa in cui i fiori, ed in particolar modo la mimosa – il fiore simbolo della ricorrenza la cui origine è legata a diverse storie – è la protagonista assoluta della giornata. Così anche il dessert può riprendere i colori e le forme della mimosa, con i suoi fiori a pallini gialli morbidi e molto leggeri, quasi impercettibili al tatto. Un fiore in origine povero che ha ispirato moltissimi pasticceri nelle loro dolci creazioni, con le creme più svariate ed elementi decorativi a richiamo dell’universo femminile.

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Cosa proporre per la cena?

Per festeggiare le donne, prevediamo nel menù piatti principalmente di pesce e verdure, colorati e ben presentati: generalmente è auspicabile iniziare con un aperitivo di benvenuto finger food, in piedi, binomio vincente per queste tipo di ricorrenze e soprattutto per conoscere tutti gli ospiti della serata, famigliarizzare, scambiare due chiacchiere sorseggiando una bollicina e stuzzicando qualche prelibatezza dello chef.


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