La pasticceria si tinge di rosa con Frau Knam

È conosciuta come Frau Knam, è imprenditrice, conduttrice tv, ora anche co-autrice di un libro: la veneziana Alessandra Mion, questo il suo vero nome, ha conquistato velocemente il cuore degli spettatori (e dello “Chef,” come lo chiama lei) constatando ancora una volta quanta forza riescano a dimostrare le donne.

Frau Knam

Dal buio della pandemia il personaggio di Frau Knam, ha portato un raggio di luce e di sostegno ai suoi seguaci, fino a fare di un nome un marchio. Ancora una volta l’imprenditoria femminile ha fatto centro e lo ha fatto con una donna che non è mai in ombra, mai un passo indietro, ma che anzi illumina e ispira. Se è vero che “le cose belle hanno il passo lento”, il futuro di Alessandra si può dire solo che radioso.

L’intervista ad Alessandra Mion, Frau Knam 

Alessandra, lei ha lavorato per anni in una casa editrice e oggi lavora nel mondo della pasticceria. Come è avvenuto il cambiamento e come è nato l’amore per questo mondo?

Il cambiamento è avvenuto nel momento in cui ho conosciuto mio marito Ernst. Ho mantenuto inizialmente il mio lavoro e poi sono entrata piano piano in quello che chiamo “Il mondo Knam”. Prima seguivo la parte commerciale e marketing, poi ho iniziato a mettere le mani in pasta ed eseguire delle ricette, insegnandole a modo mio in maniera “casalinga “per eseguirle a casa, quindi traducendo il linguaggio tecnico del Maestro in un linguaggio più semplice, fruibile, perché tutti potessero realizzare in autonomia le creazioni di alta pasticceria.

“Frau Knam” è un nome d’arte molto femminile, ma allo stesso tempo determinato: in che modo è nato?

È nato per gioco tra me e lo Chef, perché appunto lo chiamo “Chef” in ambito lavorativo e lui, per tutta risposta, ha iniziato a chiamarmi “Frau”. Poi insieme abbiamo pensato che fosse un nome che poteva indicare la mia personalità, la mia identità e con il tempo ne è nato un brand.

Comunicare con la cucina

Da neofita della pasticceria a imprenditrice e personaggio televisivo, Frau Knam è amata moltissimo dal pubblico e il successo è stato veloce. Cosa si prova ad avere così tanto seguito in così poco tempo e cosa le piace di più di questo percorso?

Innanzitutto c’è da dire che è stata un’opportunità nata in tempo di pandemia e quindi ha maggior valore. In un momento in cui si era tutti fermi a me è stata data questa possibilità, questa nuova opportunità. La cosa che mi piace di più, in realtà, è il comunicare con il pubblico e quindi trasmettere le mie ricette, ma ciò che mi interessa di più e che mi piace maggiormente è proprio il fatto di trovare qualcun altro dall’altra parte che mi ascolta e che insieme a me prova a realizzare queste creazioni.

frau knamaOggi Frau Knam è anche il nome del suo negozio milanese, quali difficoltà ha incontrato in questo progetto?

Ho incontrato un po’ di difficoltà legate al momento storico in cui è nato il progetto, perché eravamo ancora in piena pandemia, poi c’è stato un secondo lockdown e quindi abbiamo continuato con le difficoltà in cui consisteva intraprendere un’attività imprenditoriale in un momento così. Abbiamo proseguito con fiducia, poi è scoppiata la guerra e non è stato un momento storico felice, ma siamo qui e andiamo avanti…

Nel 2020 lei e Ernst Knam avete pubblicato il libro “Knam & Knam. Con noi tutti possono diventare pasticceri”, qual è stata la leva per la pubblicazione?

Abbiamo iniziato in quel periodo a realizzare delle ricette in casa e a postarle sul profilo Instagram di Frau Knam. Questo ha riscosso successo fin da subito e le persone hanno iniziato a interagire. La cosa piaceva e abbiamo continuato su quella strada. Da qui ci è stato proposto da un editore la pubblicazione di un libro “Knam & Knam” proprio perché piaceva il mio ruolo di tradurre in termini pratici il linguaggio tecnico del Maestro pasticcere. Quindi mettevo tutti in condizione di realizzare le ricette che proponevamo.

La pasticceria è amore: parola della Frau

frau knamCosa vuole trasmettere con la sua pasticceria? Quali sono i valori che la legano a questo settore?

I valori sono sempre quelli del lavoro, dell’impegno, dell’attività di famiglia. La pasticceria, il realizzare torte, dico sempre che è un atto d’amore. Noi facciamo la torta per qualcuno e direi che è anche un atto d’amore nei confronti di noi stessi. Parto dal presupposto che nella società di oggi sicuramente abbiamo tante altre attività, abbiamo un lavoro e altri vari impegni. Ma ci prendiamo del tempo da passare in cucina, e quell’ora e mezza a cucinare la dedichiamo a noi stessi e realizziamo qualcosa che è per qualcun altro… difficilmente realizziamo una torta per mangiarcela da soli. Quella torta diventa un momento di condivisione e di convivialità con gli altri.

Ci racconta il dolce a cui è più legata e perché?

Non c’è un vero motivo, ma io amo la frolla, tutti tipi di frolla. Inizialmente mi sono esercitata molto su questa preparazione, su questa ricetta base che ci permette di fare tante cose e forse mi riporta semplicemente all’infanzia. La frolla è una torta che si fa con la nonna o la mamma, come quando si facevano i biscotti insieme, quindi è un dolce “di famiglia” molto semplice e molto buono che poi lavorandolo, elaborandolo, serve da base per tante altre preparazioni.


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