Le manifestazioni no Green Pass che danneggiano la ristorazione

Nuova misura dal Ministero dell’Interno che sancisce lo stop ai cortei “no green pass” nelle vie dove sono presenti attività commerciali e nei centri storici.
Questo per impedire danni alle attività (ristoranti, bar, negozi) senza ostacolare i diritti dei manifestanti di organizzare i loro cortei.
Durante le manifestazioni, infatti, molti ristoratori commercianti hanno subìto forti perdite a causa dei cortei no green pass. Ristoranti, bar e negozi hanno spesso dovuto chiudere in anticipo rispetto all’orario di attività, perdendo così buona parte degli incassi giornalieri. Per non parlare dei danni esterni ai locali e ai problemi causati alla circolazione e al traffico.

Parla Confcommercio

“Il sabato per il settore del commercio e della ristorazione, vale oltre il 25% del fatturato settimanale. Secondo un calcolo prudenziale del nostro Ufficio Studi milanese, gli ultimi tre sabati hanno comportato perdite per più di 10 milioni di euro a esercizi commerciali, bar e ristoranti delle zone interessate dai blocchi dei manifestanti. Senza considerare che una città percorsa ogni sabato da cortei che bloccano anche il traffico diventa certamente meno vivibile e attrattiva”. Lo afferma Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio.

Via libera ai sit in fuori dalle zone di transito pedonale e automobilistico. Ai manifestanti sarà fatto obbligo l’uso della mascherina.
Il Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, Andrea Costa , afferma che “Non possiamo permettere che le posizioni di una minoranza, non suffragate da evidenze scientifiche, possano impedire o rallentare il ritorno alla normalità. C’è una maggioranza silenziosa in Italia che vuole tornare alla normalità e a crescere”.

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Necessario aumentare le prime dosi dei vaccini, fondamentali per stoppare l’aumento dei positivi e dei ricoveri. Il numero delle terze dosi, intanto, è evoluzione, segno che da parte degli italiani c’è la coscienza che è utile.

Cosa cambierà per le manifestazioni sul Green pass?

Per quanto riguarda le manifestazioni, si tratta di individuare “specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita della comunità, che potranno essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche per la durata dello stato di emergenza, in ragione dell’attuale situazione pandemica”. Queste quanto scrive il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

Le manifestazioni no vax e no green pass, prosegue Lamorgese, sono “rappresentative del diritto ad esprimere il dissenso, stanno determinando tuttavia elevate criticità sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché sul libero esercizio di altri diritti, pure garantiti, quali, in particolare quelli attinenti allo svolgimento delle attività lavorative ed alla mobilità dei cittadini, con effetti, peraltro, particolarmente negativi nell’attuale fase di graduale ripresa delle attività sociali ed economiche”.


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