L’importanza del Packaging per un Co-Branding di successo

Per Co-Branding si intende una partnership che coinvolge due brand differenti in una strategia di marketing comune. Si assiste ad una collaborazione tra imprese che producono e commercializzano insieme un prodotto per un reciproco vantaggio.  

I vantaggi:

  1. Maggiore visibilità reciproca;
  2. Allargamento del mercato di riferimento;
  3. Aumento delle vendite;
  4. Cambiare in positivo il posizionamento percepito.

Il Co-Branding è una tecnica di marketing e tutto quello che fa il marketing lo fa per vendere di più e con più marginalità.

Tre modi per attuare un Co-Branding di successo:

  1. Un’azienda presta il suo brand ad un’altra che vende il prodotto;
  2. Un’azienda cede una parte del suo prodotto ad un’altra per inserirlo all’interno di un prodotto primario;
  3. Entrambe le aziende vendono il prodotto intero.

Non per forza le categorie devono essere identiche per entrambi i brand. Molto spesso i segmenti sono differenti, ma possibilmente devono essere complementari, compatibili e attrarsi.

Non è più una novità, infatti, vedere il mondo del fashion che si incrocia con il settore food. Ad esempio, alla Milano Fashion Week 2020 abbiamo assistito ad un insolito Co-Branding tra pasta Rummo e Fendi. Il noto marchio di moda ha fatto realizzare al pastificio un packaging personalizzato da usare come invito per la sfilata, con al suo interno un nuovo formato di pasta che richiamava il celebre logo di Fendi. La stessa strada è stata percorsa da Di Martino con Dolce & Gabbana.

co-branding

Sono molte le realtà che si stanno dirigendo in direzione Co-Branding. Questo, infatti, è un argomento che sembra piacere molto sia in Italia che all’estero.

Perché utilizzarlo?

Quando il Co-Branding è sviluppato nel modo corretto e si occupa di prodotti di valore, ha lunga durata e funziona veramente ma deve essere uno sforzo sinergico o rischia di portare zero risultati.

Le partnership e le attività in comune tra brand diversi possono essere di varia tipologia:

  1. Co-Branding a lungo termine o occasionale: può essere una collaborazione duratura di due brand che hanno una vision comune e desiderano prendere un impegno reciproco nel lungo periodo oppure può diventare un’occasione commerciale one spot quando viene realizzata in un periodo specifico dell’anno (es. Natale);
  2. Co-Branding fondato sulla comunicazione del prodotto o sul prodotto vero e proprio: nella prima tipologia si ha un accostamento meramente teorico che vale sulla carta e in termini pubblicitari; nel secondo caso abbiamo due prodotti diversi che vengono venduti insieme per migliorare reciprocamente i numeri di vendita;
  3. Co-Branding Funzionale e non egualitario: riguarda due brand che non sono sullo stesso livello. Uno dei due, infatti, trae beneficio dalla grande riconoscibilità dell’altro, mentre l’altro trarrà altri benefici dall’operazione di Co-Branding, come ad esempio una maggiore incisione su un certo mercato locale o un miglioramento della percezione di qualità.

Come il Co-Branding può essere vantaggioso?

Un’iniziativa di Co-Branding può avere una serie di vantaggi per ciascuna delle parti coinvolte. Facendo squadra, i vari brand possono sfruttare i punti di forza, la notorietà o anche la nicchia, i successi reciproci e far crescere le proprie attività accedendo ai mercati e al pubblico dell’altro. Aumenta, inoltre, l’esposizione del tuo marchio al pubblico di destinazione del tuo partner. I consumatori fedeli di un marchio proveranno il nuovo prodotto o servizio, anche se non avrebbero mai preso in considerazione il secondo Brand da solo, consentendo di sfruttare il valore del primo per raggiungere nuovi mercati o nuovi consumatori.

Il Co-Branding e il livello emozionale

Un aspetto fondamentale del Co-Branding è l’aumento del livello emozionale durante l’acquisto. Gli utenti sono curiosi, contenti e desiderosi di provare quel prodotto che vede gli sforzi uniti di due aziende e che sa tanto di unicità. È, infatti, un’esperienza unica che offre il meglio di due mondi differenti e combina concept sotto un velo di immagine rafforzata e spesso di maggiore qualità.

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Alcuni Co-Branding hanno dato vita ad una vera e propria nuova categoria, come nel caso di Milka e Philadelphia. Tecnicamente, si tratta di una banale Philadelphia al cioccolato, ma di fatto risulta essere una categoria nuova. Gli utenti acquistano infatti un formaggio spalmabile al cioccolato che prima non esisteva. Questa novità genera un particolare e ineguagliabile desiderio di bramosia. Sempre restando nel mondo dolce, un altro esempio di Co-Branding è quello tra Chupa Chups e Big Babol.

Un’unica direzione per un impegno reciproco

Le operazioni di partnership tra brand differenti hanno bisogno di un piano congiunto di grande collaborazione e impegno reciproco. Il Co-Branding si concretizza nel migliore dei modi solo quando si ha una vera e propria condivisione sinergica di valori e vision aziendale. Le operazioni congiunte di Co-Branding permettono di arrivare a toccare e talvolta conquistare mercati e segmenti di utenti finora inesplorati.

Lo sviluppo di un packaging funzionale alle vendite è fondamentale per lo sviluppo di un Co-Branding di successo.

Il Co-Branding è una scelta strategica da valutare con molta cura perché richiede sforzi, risorse umane ed economiche per ognuna delle aziende coinvolte. Sprecare queste occasioni può essere molto costoso e il danno potrebbe persino arrivare ad intaccare la percezione dell’azienda in modo duraturo.


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