Da tempo, ormai, le etichette nutrizionali sugli alimenti sono considerate un elemento imprescindibile per permettere ai consumatori e ai ristoratori una migliore comprensione delle caratteristiche degli alimenti acquistati. E, per quanto possibile, una scelta più consapevole di alimenti sani.
Alla ricerca di sistema alimentare sostenibile
Già dal 2011 l’Unione Europea – con il Regolamento 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori – aveva definito le modalità con cui formulare le etichette degli alimenti “confezionati” per consentire un’adeguata informativa nei confronti dei consumatori.
Più di recente, nell’ambito della strategia “Farm to Fork” – il percorso pensato per condurre verso un sistema alimentare più sano e sostenibile – la Commissione Europea ha fatto un ulteriore passo in avanti. Ha fissato l’obiettivo di proporre un sistema di etichettatura nutrizionale obbligatoria armonizzato a livello UE, con l’intenzione di implementarlo entro il 2024.
Tutte le proposte del settore
Allo stadio ci sono più proposte di etichettatura. Ad esempio la francese Nutri-score (un’etichettatura semaforica, piuttosto semplice ed immediata). Oppure l’etichetta Nutrinform Battery, (un’etichettatura monocromatica, densa di informazioni quantitative che delega al consumatore la decisione finale). Questa è promossa dai Ministeri dello Sviluppo economico (ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy), della Salute e delle Politiche agricole, alimentari e forestali (oggi rispettivamente, Ministero della Salute e Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste). È realizzata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) e i rappresentanti delle associazioni di categoria della filiera agroalimentare. Entrambe peraltro oggetto di critiche in quanto non ritenute del tutto idonee a rompere l’asimmetria di informazioni che porta molti consumatori a non comprendere le informazioni qualitative e il valore commerciale che ne deriva.
Il nuovo sistema di etichettazione sostenibile: Med Index
Molto di recente è stato invece elaborato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e dall’Università di Bari, un nuovo sistema di etichettatura dei prodotti alimentari. Intende promuovere la dieta mediterranea e incoraggiare al tempo stesso i produttori a realizzare cibi più sani e sostenibili. Si tratta di “Med Index”. A seguito della sua pubblicazione sulla rivista Journal of Functional Foods, la comunità italiana scientifica di settore auspica che la Commissione europea possa quindi utilizzare questo sistema come modello per l’etichettatura. L’Unione Europea intende renderla obbligatoria a partire dal 2024.
Med Index è concepita come un’unica etichetta alimentare in grado di racchiudere i parametri necessari per evidenziare non solo le proprietà nutrizionali di un alimento, ma anche il suo impatto sulla salute e quello sull’ambiente, con la valutazione di 27 criteri di attribuzione del livello di sostenibilità nutrizionale, ambientale e sociale, la cui presenza o assenza è resa immediatamente valutabile dal consumatore attraverso un unico sistema di etichettatura e volto ad incoraggiare i produttori a realizzare alimenti sempre più sani e sostenibili e favorire, di conseguenza, la diffusione di uno schema alimentare sostenibile e, in principio, improntato alla dieta mediterranea.
In cosa consiste Med Index?
L’etichetta Med Index si caratterizza da una forma triangolare a piramide (v. tabella), simbolo del regime dietetico sano, ove:
- nell’apice viene indicato il numero di porzioni dell’unità di vendita, espressa graficamente;
- nella fascia centrale, l’apporto calorico è espresso sotto forma di intensità dell’attività fisica consigliata (bassa, media, alta), senza espressione in termini assoluti o percentuali (ciò, anche al fine di evitare possibili effetti dannosi sulle persone con disturbi alimentari);
- nella fascia più in basso vengono evidenziati i tre criteri della sostenibilità nutrizionale, ambientale e sociale in coerenza con l’agenda 2030 della sostenibilità. Fornisce ai consumatori non solo indicazioni sul fatto che il cibo sia buono o cattivo per la salute ma che la scelta alimentare può essere sia nutriente che sostenibile, attraverso l’utilizzo di un codice di colore (giallo, verde, azzurro) per indicare la qualità (buono, più buono, il migliore)
Il futuro delle etichette prodotto
Nei prossimi mesi, la Commissione sarà quindi chiamata ad esaminare le proposte di etichettatura mirate ad aumentare la consapevolezza nell’acquisto di alimenti sostenibili e Med Index si scontrerà con le proposte di etichettatura già menzionate. Lo scontro potrà essere aspro ma, apparentemente, le aspettative riposte nel nuovo sistema appena presentato sono molte. Occorrerà quindi attendere le determinazioni della Commissione.