Nuovo decreto Green pass: cosa cambia e quali sono le novità? Ecco la bozza

Entrerà in vigore il 15 ottobre il nuovo decreto legge che vedrà obbligatorio il green pass su tutti i posti di lavoro pubblici e privati. Questo è quanto è stato comunicato dai ministri della Salute Roberto Speranza, della Funzione Pubblica Renato Brunetta, degli Affari Regionali Mariastella Gelmini.

Dalla bozza (della quale parleremo a breve) oggetto di discussione del consiglio dei ministri che si sta svolgendo, nessun accenno (per ora) alla ristorazione e ai suoi dipendenti.

Chi sarà obbligato ad averlo nel settore pubblico?

Nella bozza presentata c’è scritto che il green pass sarà obbligatorio per tutto il personale delle Autorità amministrative indipendenti, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale.

I controlli e le sanzioni

È specificato che i datori di lavoro sono tenuti a verificare la correttezza della certificazione verde.
Per quanto riguarda il personale delle amministrazioni, nel caso venga un impiegato comunichi l’assenza della certificazione verde o dovesse esserne sprovvisto al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato.
Dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro sarò sospeso fino a che non sarà presentato il Green pass. Tutto ciò non oltre il 31 dicembre 2021. E, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.

 

Gli obblighi nel settore privato

Dalla bozza si legge che «Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza a chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde».

Inoltre, relativamente ai controlli, è specificato che «I datori di lavoro definiscono, entro il 15 ottobre 2021, le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento delle violazioni degli obblighi».

Quali sono le sanzioni nel privato?

Sempre dalla bozza del nuovo decreto, si sottolinea inoltre quanto segue.  
«Sono sospesi dalla prestazione lavorativa, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro. Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato. In ogni caso i lavoratori mantengono il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro».

Attendiamo, quindi, maggiori informazioni e notizie più chiare anche sul fronte ristorazione.


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