Ristoratori esasperati minacciano di chiudere a causa dei rincari folli

Non bastavano le bollette salate degli ultimi mesi: nuovi rialzi dei prezzi, rincari folli, sono in arrivo e i ristoratori sono già in allarme. Da ottobre le bollette elettriche potrebbero subire un incremento del 60%, così come quelle del gas che arriveranno al 70% in più. Lo stima uno studio di Nomisma. “Il primo a speculare sui rincari è lo Stato”, denunciano i ristoratori e in molti già ipotizzano una chiusura temporanea dei locali. 

Le novità in arrivano non riguardano solo i rincari folli delle bollette, ma anche le modalità di pagamento delle stesse. Quelle della luce resteranno trimestrali mentre quelle del gas dovrebbero diventare mensili. I ristoratori si sentono preoccupati per la situazione che si sta creando. Il lavoro in autunno cala e le attività si ritrovano a dover far fronte ai costi triplicati. Tutti sperano nella ripresa di Natale. Intanto ci si appella al nuovo governo per far fronte all’emergenza con soluzioni concrete. Si vocifera di un intervento da 20 miliardi prima della legge di bilancio, sfruttando dei fondi non ancora spesi degli anni precedenti.

rincari folli

“La recessione che si profila all’orizzonte rischia di dare il colpo di grazia a numerosi settori dell’economia nazionale. Primo tra tutti il mondo della ristorazione che è risultato il più colpito nei due anni di pandemia. Ecco perché questo scenario deve essere scongiurato in ogni modo possibile”. È quanto afferma Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, relativamente ai dati sul crollo della fiducia di famiglie e imprese registrate dall’Istat.

Rincari folli e pandemia: le spine nel fianco della ristorazione

Come se non bastasse, a rincari e bollette si aggiungono anche gli effetti della pandemia. “Secondo i dati raccolti dall’Istat ed elaborati dal nostro Ufficio Studi – prosegue la Fipe – tra 2019 e 2021 la ristorazione ha perso oltre 21 miliardi di euro di consumi, risultando il settore più colpito dagli effetti negativi della pandemia e dai numerosi lockdown“.

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“Un ulteriore stop, determinato dalla congiuntura internazionale, da un’inflazione fuori controllo e dall’impennata dei costi dell’energia non potrebbe essere assorbito dalle imprese della ristorazione, componente predominante dell’economia turistica nazionale”, conclude Fipe-Confcommercio.

In questi giorni sono tantissime le piccole imprese del ristorazione costrette a stringere la cinghia o addirittura a chiudere per le spese insostenibili causate dai recenti rincari folli. 

 

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