Il pesce importato dai paesi terzi è meno fresco di quello italiano?

Valentina Tepedino

Valentina Tepedino

Il pesce importato è davvero meno fresco?

La cattiva informazione e l’allarmismo ingiustificato preoccupano il consumatore che, invece, andrebbe semplicemente e correttamente informato.
Tra i numerosi e frequenti esempi, ricordo, nei primi mesi del 2013, alcuni allarmismi mediatici sulle frodi di sostituzione e sulla vendita di prodotto fresco per decongelato. In prima serata un servizio della trasmissione “le Iene” mostrava una serie di verifiche in varie pescherie di Roma in modo alquanto superficiale, facendo affidamento ad un’operatrice del settore ittico senza competenza per molte delle questioni poste dai presentatori. Numerose le imprecisioni ed errori: da come riconoscere i calamari freschi dai decongelati a come verificare un gambero naturale da uno trattato o in merito alle provenienze delle varie specie di tonno. Inoltre, si indicavano come più costosi e meno freschi i prodotti provenienti da più lontano.

pesce importato freschezza

È evidente che il valore commerciale del pesce non lo fa la distanza, ma la richiesta sul mercato e l’offerta della produzione così come la freschezza non è correlata alla distanza tra il luogo di pesca e luogo di vendita, ma alla corretta gestione del prodotto dalla pesca alla distribuzione. A proposito della freschezza ricordiamo che riceviamo prodotti freschissimi dalla Nuova Zelanda due volte la settimana garantito a 36 ore dalla pesca mentre, a volte, dalla Sicilia al Mercato di Milano il prodotto arriva dalle 36 alle 48 ore, magari senza la giusta copertura di ghiaccio ed in cassette troppo cariche con il risultato di avere il pesce rovinato. Quindi, non è detto che il pesce importato sia meno fresco di quello locale.

Pesce fresco e pesce decongelato

Per quanto riguarda la distinzione tra fresco e decongelato sarebbe opportuno fornire caratteri più oggettivi per il riconoscimento poiché, come per il colore delle varie specie di scombridi (tonni), non è possibile, purtroppo, identificare né specie, né freschezza attraverso analisi macroscopica del colore.

Eurofishmarket, dal 2004 segue tutta la rassegna stampa sui prodotti ittici evidenziando superficialità e scorrettezze pubblicandole sul proprio sito ufficiale. Per alcuni dei servizi maggiormente scorretti ha anche provveduto a segnalare ai diretti interessati le imprecisioni indicate non ottenendo mai una risposta in merito. Tutti i servizi realizzati da Eurofishmarket nascono dal confronto con esperti autorevoli per i vari settori di interesse e sono supportati dal 2013 anche dalla Società Italiana di Medicina Italiana Preventiva a cui appartengono oltre 6000 veterinari per le informazioni di carattere igienico sanitario.

Siamo contenti che negli ultimi anni stia sempre più crescendo l’interesse dei media per il settore ittico ma è fondamentale, come fanno già moltissimi giornalisti professionisti, che le notizie non siano esclusivamente scoop allarmistici quanto costruttivi ed informativi al fine di lasciare poi al consumatore degli elementi per difendersi e comunque per sentirsi tranquilli. Ricordiamo a tale proposito che fortunatamente anche in questo settore gli operatori virtuosi superano i “furbi” e che gli Organi di Controllo negli ultimi 10 anni hanno e stanno verificando il settore ittico in modo molto più puntale ed organizzato affrontando le numerose difficoltà di un mercato tutt’altro che semplice.


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