“Basta siamo stremati”: il grido di protesta dei ristoratori contro il governo

Ieri, 09 marzo 2021, i ristoratori e proprietari di pubblici esercizi milanesi si sono radunati fuori dalla sede di Regione Lombardia per protestare contro il governo. Un unico grido: “Basta, siamo stremati”.
 
I ristoratori protestano e mettevo sotto accusa diversi punti. Il primo riguarda le risorse economiche destinate alla ristorazione da Governo, Regioni e Comuni. Ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche, pub, gelaterie e locali serali si sentono dimenticati.
 
Infatti i ristoratori hanno giudicato queste risorse insufficienti. Non servono di certo per evitare il fallimento delle migliaia di attività ristorative. Ci sono anche alcune polemiche che riguarda la definizione del nuovo pacchetto di aiuti per le imprese più colpite.
 
Alfredo Zini, ristoratore milanese da generazioni e portavoce di tanti colleghi in difficoltà ha preso parola durante la protesta. Ecco le parole: “Al momento non abbiamo neanche i parametri su come verranno erogati. Se non vedere alcune bozze che nel giro di poche ore vengono smentite. Per poi essere riproposte con modalità diverse. Ma che non specificano i miliardi di euro messi a disposizione del settore, ma che invece provocano ansia, delusione, incredulità e rabbia a noi imprenditori dopo aver perso mesi di lavoro importanti per salvare le nostre imprese” ha affermato .
 
Zini ha concluso: “Chiediamo a tutte le forze politiche che compongono la maggioranza di questo governo guidato dal professor Mario Draghi di approvare il decreto in tempi rapidissimi. Cosi da poter salvare imprese e posti di lavoro. Inoltre chiediamo a tutti i prefetti di intensificare i controlli perché in queste ultime settimane vediamo il dilagare di un abusivismo di massa”.
 
Fra le richieste dei ristoratori c’è anche quella di riformare la Legge Bersani. Perchè i ristoratori vorrebbero una moratoria che impedisca nuove aperture nel settore. Cosicché chi ha maggiormente patito le chiusure dell’ultimo anno possa ritornare a far rivivere la città quando l’emergenza sarà superata.