Gabbiano 3.0: la Toscana ritrovata e rinnovata con lo Chef Alessandro Rossi

Suggestioni gourmet tra cielo e mare sulla costa della Maremma

Un viaggio di ritorno che inaugura l’inizio di una nuova avventura: chef Alessandro Rossi ritrova la sua amata Toscana, fonde la sua già ricca esperienza del territorio alla scoperta entusiasta del litorale, e firma con il suo stile distintivo il nuovo corso del ristorante gastronomico Gabbiano 3.0.

Una nuova avventura che miscela e valorizza due unicità: quella riconoscibile perché inimitabile della cucina di chef Rossi, e quella della proposta d’eccellenza innovativa di Gabbiano 3.0, la sola realtà gourmet incastonata nella bellezza balneare di Marina di Grosseto. Gabbiano 3.0 è il nuovo capitolo di una storia di successo lunga 13 anni: la storia della giovane iniziativa imprenditoriale allacciata all’amore per il territorio di Riccardo e Marco Tomi, cugini e soci, fondatori dell’affermato complesso di stabilimento balneare, pizzeria e lounge bar.

Dal 2018 Riccardo e Marco sono autori anche della formula inedita di Gabbiano 3.0: ideato per meravigliare il gusto e i sensi tutti con esperienze gastronomiche che accadono dentro una location che è un’alchimia suggestiva e accogliente di echi orientali e modernità elegante, dove gli arredi provenienti da Bali abitano un’atmosfera calda fatta di legni e grandi vetrate spalancate sullo spettacolo del cielo che si tuffa nel mare del porto.

chef alessandro rossi gabbiano 3.0

La nuova sfida di Alessandro Rossi

Gabbiano 3.0 è il nuovo capitolo scelto dallo chef Alessandro Rossi per proseguire la sua brillante storia professionale. Classe 1991, la sua carriera è un itinerario di esperienze prestigiose: a Firenze con Filippo Germasi, Dal Degan, e Stefano Ciavatti di Da Fino; in seguito alla Leggenda dei Frati, prima a S.Giovanni d’Asso e poi nella pregiata Villa Bardini. Qui è dove arriva la prima stella Michelin a novembre 2016, che accompagna la nuova esperienza a Pienza al fianco di Maurizio Abbate presso la Terrazza del Chiostro. Meta che precede il progetto di Villa Selvatico, sbocciato a dicembre 2017, ora seguito dalla nuova avventura toscana.

“Perché in Toscana? Perché come posso svolgere qui il lavoro che amo non lo posso portare avanti allo stesso modo altrove: la conoscenza della terra, di materie prime e prodotti, delle persone che ti gravitano intorno. Qui a Marina perché c’è il progetto di persone pronte a creare qualcosa di grande e buono in un territorio così poco fornito di belle realtà. Ed è una bella sfida personale: perché sono proprio le sfide che mi danno quel più per fare sempre meglio.”

Parola d’ordine: diversificazione

Una nuova avventura condivisa nella sinergia con Riccardo e Marco Tomi: “abbiamo aperto Gabbiano 3.0 nel marzo 2018 con già un occhio verso il futuro. Oggi con lo chef abbiamo unito le idee per proporre una linea ancora più improntata sulla diversificazione. Vogliamo essere una tappa di eccellenza gastronomica per tutti coloro che partono da lontano per venire a mangiare da noi, curiosi e desiderosi di mangiare bene”.

Il risultato è un menù che concilia la ricerca gourmet e la fresca semplicità in un’esplorazione sensoriale appagante e sorprendente. Tra il passato della tradizione che è maestra di ingredienti e ricette , e la modernità che è spazio libero di sperimentazione creativa dei sapori, di innovazione attraverso la cultura curiosa e la fantasia guizzante.

Ricercatezza eccellente e autentica che si riflette anche nella carta dei vini, composta da una selezione di piccoli produttori: etichette inedite che esaltano il gusto della scoperta in sintonia ai piatti. Che sia un vino, una farina, un olio, o un pesce particolare: tutti da Gabbiano 3.0 godranno di qualcosa di nuovo da provare.

Crediti foto: NewsEventicomo Relazioni Pubbliche Consulting


Potrebbero interessarti anche