Ristoranti e Bar: boom di richieste Servizio Mensa. Ma l’iter diventa complesso

Da nord a sud molti esercizi pubblici hanno fatto richiesta per trasformare bar, pizzerie, trattorie e ristoranti in mense aziendali con lo scopo di lavorare in questo periodo di forti restrizioni. Le zone arancioni con le forti limitazioni stanno mettendo a dura prova i pubblici esercizi che trovano in questa soluzione una via percorribile per non lasciare a casa i propri dipendenti, per guadagnare, insomma per accendere almeno per poche ore l’insegna della propria attività. Il servizio mensa permetterebbe, quindi, di ricevere nel proprio locale i lavoratori di altre aziende e solo in questo caso offrire il servizio di somministrazione.

Un aumento di richieste arrivato nei comuni italiani che ha fatto scattare l’allarme di alcune prefetture che vedono in questa possibilità la scorciatoia di ristoranti, bar, trattorie e pizzerie nell’ospitare, oltre ai lavoratori, anche clienti normali che in pausa pranzo o per la cena colgono l’occasione per un piatto fuori dalle mura domestiche.

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Per questo motivo, alcuni prefetture hanno inviato ai propri comuni e alle associazioni di categoria nuove comunicazioni legate all’iter per attivare il servizio mensa. La procedura per la richiesta diventa così più articolata e mette qualche paletto ai pubblici esercizi.

Tra le nuove disposizioni – che specifichiamo possono variare da comune a comune – troviamo per esempio l’obbligo di una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), poi una comunicazione all’Ulss e ancora il completamento della pratica alla Camera di Commercio per ottenere lo specifico codice Ateco. Non solo, si richiede un contratto firmato tra pubblico esercizio e azienda convezionata per la pausa pranzo dei propri dipendenti presso il locale e concessa solo nei giorni lavorativi.

Vengono quindi richiesti determinati requisiti tecnici e amministrativi che gli organi accertatori dovranno verificare, oltre per esempio ai protocolli definiti per limitare i contagi alla lista con i nomi dei dipendenti trasmessa dall’azienda convenzionata con il locale.

 


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