Ristorazione collettiva: contributo a fondo perduto dal 6 giugno

Contributo a fondo perduto per la ristorazione collettiva: cos’è?

Il Governo, con l’art. 43-bis del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, ha stabilito alcuni aiuti per supportare le imprese che operano nel settore della ristorazione collettiva (tra cui mense scolastiche e aziendali) colpite dalla crisi del Coronavirus. Ora, l’Agenzia delle Entrate ha finalmente definito le modalità e i termini di presentazione dell’istanza per il riconoscimento di alcuni contributi a fondo perduto per le aziende che hanno subìto un calo dei ricavi a causa della pandemia.

A chi è rivolto il contributo?

Le attività coinvolte, si legge nel testo, sono limitatamente quelle che svolgono servizi di ristorazione definiti da un contratto con un committente, pubblico o privato, per la ristorazione non occasionale di una comunità delimitata e definita, la cui attività prevalente o secondaria alla data del 31 dicembre 2020 è individuata dal codice Ateco 2007: 56.29.10 (Mense) oppure 56.29.20 (Catering continuativo su base contrattuale).

Quali sono i requisiti per accedere al contributo?

Per ricevere il contributo a fondo perduto (il cui accesso non è automatico) è necessario che l’impresa abbia registrato una riduzione minima del 15% nell’ammontare dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2020 rispetto all’ammontare dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 e questi ultimi devono essere generati per almeno il 50% dai corrispettivi derivanti dai contratti di ristorazione collettiva.
Un discorso differente riguarda le imprese costituite nel corso del 2019. Nel testo si legge che “la determinazione del calo del fatturato previsto dalla norma sarà calcolata in base ai valori degli imponibili delle fatture emesse e dei corrispettivi certificati nei periodi infrannuali di riferimento”.
Le imprese, inoltre, devono risultare regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese alla data di presentazione dell’istanza e avere sede legale o operativa ubicata sul territorio nazionale.

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Come si presenta la domanda?

Al fine di ottenere il contributo è indispensabile presentare una istanza nel periodo compreso tra il 6 e il 20 giugno 2022 utilizzando il servizio web dell’Agenzia delle Entrate (disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi”) oppure mediante i canali telematici dell’Agenzia. La trasmissione può essere effettuata anche da un intermediario delegato alla consultazione del Cassetto fiscale o al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche del portale “Fatture e Corrispettivi”. In alternativa il richiedente può conferire una specifica delega.
L’istanza deve indicare il possesso di tutti i requisiti, l’assenza delle cause di esclusione o ostative e il numero di dipendenti al 31 dicembre 2019, indice indispensabile per la ripartizione delle risorse finanziarie stanziate.

Quanti soldi vengono accreditati a ciascuna azienda?

Se la domanda viene accolta, il beneficiario riceverà il contributo direttamente sul conto corrente indicato nella domanda. Le risorse finanziarie verranno ripartite in egual misura tra i tutti i soggetti la cui istanza è stata accolta, fino ad un importo massimo di 10.000 euro ciascuno.
Qualora dovessero avanzare dei fondi, questi saranno ripartitie tra tutti i soggetti beneficiari a seconda del numero di lavoratori dipendenti di ciascuna impresa rispetto alla somma dei lavoratori dipendenti di tutte le imprese che hanno presentato richiesta e per le quali il contributo risulta spettante, ferme restando le condizioni del Temporary Framework attualmente vigenti.


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