Pulizia e sanificazione: il punto con Stefania Verrienti, segretario generale AFIDAMP

Di Elisa Vian

In questi mesi di emergenza sanitaria ci siamo accorti quanto sia importante la sanificazione e la pulizia degli ambienti. Temi ancora oggi di attualità e tra i più dibattuti, per fare maggiore chiarezza abbiamo intervistato per voi Stefania Verrienti, Segretario Generale AFIDAMP.
 
Stefania Verrienti afidam sanificazione puliziaPre e post Covid-19. Cosa è cambiato nel mondo della pulizia professionale?
S: Nel mondo della pulizia professionale non ci sono stati cambiamenti epocali. Il vero grande cambiamento è che il resto del mondo si è accorto dell’importanza strategica di questo comparto, spesso ignorato. Tutta la filiera, nonostante gli ostacoli generati dai primi DPCM emanati in fase 1, ha cercato quanto più possibile di mantenere la propria attività.
È innegabile che durante l’emergenza, e tuttora, la domanda di macchine, prodotti e attrezzature per la sanificazione, per alcune categorie di strumenti è aumentata anche esponenzialmente.
 
Pulizia, sanificazione e disinfestazione vengono spesso utilizzati come sinonimi. Quali sono le definizioni corrette?
S: Questi termini nel recente periodo hanno generato un po’ di confusione, soprattutto per coloro che non sono pratici del settore. AFIDAMP in particolare ha sollecitato il legislatore per fare chiarezza relativamente alla terminologia utilizzata nei vari decreti e norme pubblicate durante la fase 1, in particolare relativamente al termine “sanificazione”.  
Tale chiarimento è finalmente arrivato dal Ministero della Salute attraverso il rapporto ISS COVID-19 n. 25/202

Dunque la pulizia è il processo mediante il quale un deposito indesiderato viene staccato da un substrato o dall’interno di un sostrato e portato in soluzione o dispersione. Per le attività di pulizia si utilizzano macchine, attrezzature e prodotti detergenti/igienizzanti per ambiente che rimuovono lo sporco mediante azione meccanica, fisica o chimica. Questa attività si può applicare anche a organismi potenzialmente nocivi.
La sanificazione rappresenta un “complesso di procedimenti e di operazioni” che comprende attività di pulizia e attività di disinfezione che vanno intese “come un insieme di attività interconnesse tra di loro” quali la pulizia e la disinfezione.

Quest’ultima comprende tutte le attività rivolte all’abbattimento della carica microbica di un ambiente, superficie, strumento, ecc. Per le attività di disinfezione si utilizzano prodotti disinfettanti (biocidi o presidi medico-chirurgici).

La disinfestazione comprende quelle attività che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a distruggere piccoli animali, in particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o riserve di agenti infettivi, sia perché molesti e specie vegetali non desiderate.
Può essere integrale se rivolta a tutte le specie infestanti ovvero mirata se rivolta ad una singola specie.
 
In particolare, con l’emergenza Covid-19, le attività ristorative hanno cambiato le abitudini in tema di pulizia?
S: Non abbiamo un filo diretto con le attività ristorative per dare questo tipo di riscontro, ma sappiamo che le Linee Guida che abbiamo redatto insieme a FIPE sono state scaricate da diverse migliaia di persone. Inoltre tutte le informazioni diffuse dal Ministero della Salute, i rapporti tecnici dell’Istituto Superiore della Sanità, e gli stessi Decreti Ministeriali hanno dato ai ristoratori altrettanti validi strumenti per migliorare le proprie procedure di sanificazione.

Per esempio, una sana abitudine come quella di lavarsi le mani quando si entra in un luogo, pare sia stata oramai metabolizzata sia dai gestori delle attività, che mettono a disposizione soluzioni idroalcoliche lavamani agli ingressi dei propri locali, sia dai clienti che le usano sicuramente più frequentemente di quanto lo facessero pre Covid-19.

Sicuramente riteniamo che siano migliorate anche le conoscenze degli strumenti di sanificazione e, siamo sicuri, anche le procedure.
I nostri associati ci riportano da parte del settore Horeca grande attenzione al tema della sanificazione che vuol dire che il comparto è serio e si comporta in modo responsabile.
 
Se possibile, consiglia il lavaggio meccanico, ossia con macchinari dedicati rispetto a quello manuale? Solo per una questione di tempo di lavoro?
S: Diciamo che la scelta dello strumento opportuno va fatta in base alle caratteristiche del locale. Rivolgendosi a un esperto consulente in sanificazione sicuramente si avrà una ampia panoramica di strumentazioni a cui poter attingere.
Il lavaggio meccanico è molto utile per la pulizia di pavimenti di grandi dimensioni, ma ci sono anche macchine molto performanti per la pulizia dei bagni, degli arredi, ecc. Indubbiamente, se le condizioni dei locali lo permettono, il lavaggio meccanico permette di ottimizzare performance (tempi di esecuzione e dosaggio dei prodotti) e relativi costi.
 
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Per un’attività ristorativa, quali macchinari consiglia?
S: Sul mercato sono oramai disponibili da anni piccole lavasciugapavimenti che, grazie alle loro dimensioni ridotte, permettono di destreggiarsi nei locali anche con un discreto ingombro, come può essere la sala di un bar, una gelateria o un ristorante. Queste macchine permettono con una sola operazione di detergere e asciugare praticamente tutte le tipologie di pavimento.

In alternativa ai prodotti chimici disinfettanti, per la disinfezione (ma non per la pulizia) delle superfici verticali possono essere utilizzati i generatori di vapore secco saturo.

Gli aspirapolvere con filtri di classe H sono particolarmente efficaci per la rimozione di sporco visibile e non.
Esistono poi alcune macchine particolari che permettono la pulizia dei servizi igienici attraverso l’applicazione e aspirazione di schiuma.
 
Ci sono precauzioni speciali per disinfettare materiali in tessuto presenti all’interno del locale? Dal tovagliato al giornaliero materiale tessile per le pulizie?
S: Certo. I tutti i materiali in tessuto possono contribuire alla diffusione di microrganismi per via aerea. Le tende e altri materiali di tessuto removibili devono essere sottoposti a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 60°C e detergente per il bucato.
Qualora non sia possibile il lavaggio a 60°C per le caratteristiche del tessuto, si può lavare a 40°C ma addizionando al ciclo di lavaggio dei disinfettanti.
Nel caso di tessuti non removibili (es. sedie imbottite), si consiglia di utilizzare generatori di vapore secco saturo oppure per la normale pulizia e rimozione di macchie sono disponibili macchine a iniezione/estrazione molto efficaci.

Il lavaggio di tutto il materiale tessile utilizzato per la pulizia del locale è fondamentale. Purtroppo invece questo aspetto viene spesso sottovalutato. Il materiale deve essere lavato in lavatrice e comunque sostituito frequentemente per evitare di spostare lo sporco anziché rimuoverlo. Per le procedure di lavaggio valgono quelle appena dette.
 
Parlando di sanificazione, quanto spesso va eseguito questo trattamento?
S: Purtroppo non esiste una formula magica per determinare quando eseguire le procedure di sanificazione, per la sua valutazione bisogna tenere conto di diverse variabili: prima di tutto il turnover dei clienti/personale nel locale, ma anche la tipologia stessa di clienti, e infine le stesse condizioni atmosferiche esterne possono condizionare la frequenza delle operazioni di pulizia/sanificazione.

Quindi più che sulla frequenza è meglio soffermarsi sulle superfici da sanificare: quanto più una superficie viene a contatto con clienti e personale tanto più frequentemente bisognerà procedere con la sanificazione, pertanto attenzione alle superfici Hi Touch, cioè a frequente contatto con le mani (interruttori, maniglie, POS, schermi ecc). Ovviamente un occhio di riguardo va dedicato ai servizi igienici.
 
Qual è una corretta sequenza di un’operazione di sanificazione?
S: Ogni operazione di sanificazione, come dicevo, comprende prima una profonda detersione delle superfici, solo successivamente è possibile procedere con l’attività di disinfezione, in quanto i principi attivi dei prodotti disinfettanti potrebbero essere neutralizzati dallo sporco. In alternativa, è possibile utilizzare prodotti deter-disinfettanti che svolgono contemporaneamente entrambe le funzioni, consentendo di dimezzare i tempi di applicazione.

Inoltre, prima di maneggiare qualsiasi prodotto chimico, è raccomandato leggere attentamente l’etichetta e/o la scheda tecnica, rispettando le diluizioni di impiego e le modalità d’uso indicate e non miscelare mai prodotti chimici diversi. I prodotti per la pulizia vanno conservati in spazi idonei e, se travasati, occorre riportare l’etichetta nel nuovo contenitore.

Nella sanificazione di un locale bisogna sempre operare dalle aree più pulite verso quelle più contaminate, procedere inoltre dall’alto verso il basso per prevenire la ricaduta dei microrganismi su aree precedentemente sanificate. Il pavimento pertanto va pulito sempre per ultimo.
 
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Come comportarsi se nel ristorante è stata rilevata la presenza di un soggetto con Covid-19?
S: Oltre al succitato prontuario, assieme a FIPE abbiamo redatto anche delle Linee Guida per la sa- nificazione da Sars Co-V2 nei bar e ristoranti. Nel documento sono fornite preziose indicazioni sia per la gestione della sanificazione, sia di locali senza casi accertati di Covid-19, sia in locali con casi accertati.
 
Se dovesse classificarli, quali sono gli errori più comuni nella pulizia di un locale pubblico?
S: Come è stato già detto, un locale ben pulito è un ottimo biglietto da visita per la clientela, che oggi, grazie ai social, ha il “potere” di condizionare profondamente la reputazione di molte attività. Questo la maggior parte dei titolari di attività pubbliche oramai lo sa e, anche grazie all’effetto Covid-19, stanno migliorando conoscenze sui corretti prodotti e procedure di sanificazione.

Ma non tutti sanno che stando a diverse indagini condotte da collaudati istituti di ricerca, tra le superfici maggiormente contaminate nei locali ristorativi ci sono le sedie, i set da condimento e i menù, elementi che spesso vengono trascurati dagli operatori di pulizia.

Un altro elemento spesso sottovalutato sono gli impianti di areazione, della cucina e della sala e quelli di aspirazione. Per la loro corretta pulizia è bene rivolgersi a specialisti del settore e non improvvisare operazioni che possono risultare più dannose che risolutive.
 
Quali sono i suggerimenti che vorrebbe trasmettere ai nostri lettori?
S: Consigliamo di non sottovalutare mai l’importanza della sanificazione pensando che tutti siano capaci di farla. Ci sono degli ottimi corsi di formazione che forniscono conoscenze di base a chi desidera svolgerla in proprio senza rivolgersi a imprese specializzate.

Sicuramente utile è consultare la documentazione che abbiamo messo a disposizione sul nostro portale www.afidamp.it, dove sarà possibile trovare sia il Prontuario dedicato alle operazioni di pulizia imprescindibili per i Bar, sia le linee guida per la sanificazione dei locali ristorativi nell’era Covid-19. Approfitto per annunciare che con FIPE stiamo lavorando alla produzione di altro materiale utile.

Vogliamo ricordare che pulire bene richiede più conoscenze di quanto si possa immaginare: le conoscenze di un esperto in pulizia professionale vanno dalla chimica alla meccanica, fino alla biologia. Scegliere quindi un partner esperto per la pulizia del proprio locale è garanzia di avere sempre qualcuno che potrà fornirci le indicazioni corrette per ogni situazione.
 

CHE COS’È AFIDAMP?

AFIDAMP è l’unica realtà che riunisce le diverse anime della filiera della pulizia professionale in Italia. Ne fanno parte produttori, importatori e distributori di prodotti, macchinari, carta e attrezzature, oltre ad altri organismi settoriali. Nata nel 1981 a Milano, continua ancora oggi a tutelare e promuovere un settore che rappresenta una bandiera del Made in Italy nel mondo.

L’Italia, infatti, è da sempre ai primi posti nella produzione mondiale di prodotti, macchinari e attrezzi per la pulizia professionale.

Mission di AFIDAMP è diffondere la cultura dell’igiene come requisito essenziale per il vivere sano e la sanificazione come operazione barriera alla diffusione di contaminazioni e infezioni micro- biche. www.afidamp.it

 


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