Ronco dei Pini, la tradizione familiare sui Colli Orientali del Friuli

Singolare case study! La storia delle viticoltura italiana è molto spesso identificata, a ragione, nella curva evolutiva di imprese familiari resilienti, a matrice convintamente artigiana. Queste, sviluppatesi principalmente a partire dagli anni ’60 (o primi ’70) del secolo scorso, arrivano ai nostri giorni con ambizioni rafforzate e ferma volontà di affrontare la sfida dei mercati globali.

La storia di Ronco dei Pini

La vicenda di Ronco dei Pini non fa eccezione, dato che si deve alla visione di famiglia Novello, nella fattispecie prima di nonno Antonio, poi di papà Vito, che si innestano sulla tradizionale attività dei Conti Rieppi, famiglia cui la fama di Prepotto e la rinomanza dello Schioppettino (o Ribolla Nera) devono tantissimo.

Ronco dei Pini

Ci troviamo per l’appunto sui Colli Orientali del Friuli, areale di rara vocazione che ha già fatto scrivere numerose, e appassionanti, pagine di storia vinicola, su cui tuttavia non è superfluo approfondire. La provincia di Udine, infatti, cui appartengono, integralmente o in parte, i 19 comuni sui quali insiste la DOC, godono di fama imperitura fin da epoca romana, poi longobarda, pur essendo rimasti, per lunghi tratti della storia vitivinicola moderna del nostro paese, ai margine di altri territori, ugualmente prestigiosi.

Artigianato e tradizione sui Colli Friulani

Colline dolci, che arrivano fino ai 200 metri di altitudine, caratterizzate da importanti fenomeni di erosione, che negli anni hanno mosso prudenzialmente i vignaioli a terrazzare gli appezzamenti per prevenire fenomeni di ‘scalzamento’ delle piante, caratteristica ora parte irrinunciabile del landscape.

Fratelli Novello

Si tratta di una zona la cui grande vocazione alla produzione di vini bianchi ‘importanti’ ha portato ad essere considerata patria dei cosiddetti “Superwhites”, luogo di incontro tra sapiente artigianato della tradizione e metodi di produzione moderni. Gli stessi intendimenti di ricerca della qualità senza compromessi che guidano ora i fratelli Claudio e Giuseppe, capaci di condurre l’attività negli 11 ettari coltivati – cui si aggiunge il lavoro pregevole di alcuni selezionati conferitori storici – l’obiettivo di realizzare territoriali di rilievo, in letture ortodosse e consistenti.

Una terra di prodotti di alta qualità che danno vita a Ronco dei Pini

Pratiche di prossimità in campagna, con limitatissimo uso della chimica, suolo dove a farla da padrone è la proverbiale ponca (o flysh, in realtà una morbida alternanza di marne ed arenarie), capace di conferire ai prodotti finiti inimitabile freschezza, nonché un microclima dotato di propizie escursioni termiche, in cantina si trasformano, anche grazie al lavoro accurato di Tommaso Raffaelli, giovane enologo interno di sicuro talento, in bottiglie compiute, cui la cifra più riconoscibile è quella dell’equilibrio e della ricerca di identità varietale.

A guidare molte delle ambizioni di casa c’è per l’appunto il Colli Orientali del Friuli di Prepotto DOC Schioppettino, uno dei punti di riferimento in Regione. Altro territoriale di grande levatura è il Colli Orientali del Friuli DOC Friulano, ma sono numerose le etichette riuscite, come altrettanti i progetti in cantiere, tanto che c’è davvero da scommettere che qui ne vedremo delle belle.

La selezione di Luca Gardini 

A seguire una scelta di quelle che considero le bottiglie più rappresentative di casa.

Ronco dei Pini

Colli Orientali del Friuli di Prepotto DOC Schioppettino 2020

Una storia familiare che inizia negli anni ’60 e che arriva ai nostri giorni con la volontà di realizzare territoriali di pregio in letture pulite e concrete, come questo Schioppettino. Lavorato in tini di acciaio e legno di diverse dimensioni, l’etichetta di Ronco dei Pini mostra naso con note di ribes rosso, foglia di pepe, tocchi di noce moscata, alla sorsata elegante e complesso, con ritorno fruttato-officinale.

Colli Orientali del Friuli DOC Friulano 2023

Nella gloriosa tradizione vitivinicola di Prepotto c’è anche questa etichetta, territoriale reso in versione ortodossa, di grande freschezza, lavorato in solo acciaio. Si apre al naso con note di susina gialla, poi tocchi di maggiorana, pepe bianco e frutta secca tostata. Al palato salmastro, con ritorno officinale, dei ricordi speziati e richiami di frutta gialla. Chiude su note ammandorlate.

Colli Orientali del Friuli DOC Sauvignon 2023

Tipologia cui è dedicata cura particolare fin dalla campagna, poi una lavorazione raffinatissima, in iper-riduzione, con plus della vendemmia notturna, capace di estrarre dalla materia prima tutto quanto necessita in termini varietali. Cedro, rosmarino selvatico, pesca tabacchiera e pepe bianco al naso, al gusto è salmastro-agrumato, con richiamo officinale e lunga persistenza.

Colli Orientali del Friuli DOC L’Imperatore 2023

Irrinunciabile Ribolla Gialla in purezza, che aggiunge un imprescindibile tassello al panorama consistente dei Colli Orientali, in una versione, come anticipa lo stesso nome, maestosa. Fermentato in acciaio, poi 10 mesi in tonneau di secondo passaggio, naso con note di chinotto, tiglio, lemongrass e fiori gialli. Alla bocca salmastro, con ritorno agrumato e richiami floreali.

Colli Orientali del Friuli DOC Pinot Grigio 2023

Altro grande classico dei territorio, vendemmia seguita da breve macerazione a freddo, successivamente 6 mesi in vasca di acciaio sui propri lieviti, con frequenti bâtonnage. Note di melone bianco, rosmarino, sfumature di gelsomino e lieve ammandorlatura, alla beva iodato-salmastro, con ritorno delle note officinali e dei sentori di frutta bianca. Chiude ancora su ricordi di frutta secca tostata.


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