Un quadro completo: gli ultimi quattro anni nel settore ristorazione italiano

Lorenzo Ferrari

Lorenzo Ferrari

L’anno 2023 si presenta come un capitolo complesso nella storia del settore ristorazione in Italia. Questo settore, anima della cultura e dell’economia del paese, ha affrontato sfide senza precedenti che hanno lasciato un segno indelebile sul tessuto delle imprese italiane.

Ma cosa ci dicono i numeri? E soprattutto, quali storie si celano dietro queste cifre? Attraverso l’analisi del nostro Osservatorio Ristorazione sui dati forniti da Movimprese, l’indagine statistica condotta da InfoCamere per Unioncamere, possiamo tentare di dipanare questa matassa.

settore ristorazione

Trend delle attività di ristorazione

Movimprese ci offre una visione chiara sulle dinamiche di nascita e morte delle imprese nel settore “Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione”, con un focus puntato sulla divisione delle “Attività dei servizi di ristorazione”. Qui, una distinzione cruciale emerge tra le attività registrate e quelle effettivamente attive, svelando non solo il numero di nuove aperture ma, più significativamente, quello delle chiusure.

Settore Ristorazione: un po’ di dati

Il 2021 ha segnato un punto di svolta storico con la prima diminuzione del numero di attività registrate da decenni a questa parte, un lieve ma significativo -0,17%. Questo trend si è aggravato negli anni successivi, con una caduta del -1,12% nel 2022 e un’ulteriore diminuzione dell’1,2% nel 2023, portando il totale da 392.535 a 387.583. Ciò significa che 5.000 attività hanno chiuso i battenti in un solo anno, un fenomeno che non si limita solo alle nuove registrazioni ma colpisce profondamente le attività attive.

Calo delle attività effettivamente attive

Il calo delle attività effettivamente attive è altrettanto preoccupante. Nel 2023, si è registrata una diminuzione di 3.929 attività attive, portando il totale a 331.888. Questo calo, pari a quasi l’1,16%, riporta il settore ai livelli del

2016, un’epoca che sembra ormai lontana, quasi un’altra era per i ristoratori italiani.

La cifra delle cessazioni, che ha raggiunto -28.012 nel 2023, emerge come il dato più allarmante degli ultimi dieci anni, testimoniando una crisi profonda che va oltre le normali fluttuazioni di mercato. Questi numeri rappresentano storie di sogno, passione e dedizione infranti, di tavoli che non verranno più apparecchiati, di piatti che rimarranno solo nel ricordo di chi li ha creati e gustati.

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