Testo Unico del biologico. Mercuri: “È la premessa per lo sviluppo del settore”

Testo Unico del biologico: a che punto siamo?

Cos’è il Testo Unico del biologico? A cosa serve?
“L’adozione del Testo Unico del biologico è una buona notizia per l’agroalimentare. Queso potrà presto condurre il settore ad una razionalizzazione dell’impianto normativo e porre le premesse per uno sviluppo complessivo della produzione biologica del nostro paese”. Così il Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Giorgio Mercuri. Il commento arriva dopo l’adozione odierna, da parte della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, della proposta di legge sul Testo Unico sull’agricoltura biologica, promossa dagli onorevoli Fiorio (primo firmatario) e Terrosi (relatrice).
 
“Auspichiamo che l’iniziativa parlamentare possa seguire con successo l’esperienza maturata lo scorso anno dalla filiera del vino” commenta Mercuri. “Questa ha visto lavorare in maniera coesa i vari soggetti e le sigle di rappresentanza del comparto, riuscendo a pervenire in tempi brevi all’approvazione della Legge sul Testo Unico del Vino”.
 
Il comparto biologico continua a registrare buone performance, specie nel canale della grande distribuzione. Nel 2016 la GDO ha fatto registrare un aumento di oltre il 20%, con un incremento medio annuo dell’11% negli ultimi 5 anni (fonte Ismea).
“Proprio in questi giorni è in corso a Norimberga la fiera specializzata Biofach che sta registrando un’attenzione da parte dei buyer della Gdo, italiana e straniera, maggiore rispetto agli scorsi anni. La domanda crescente di prodotti biologici nella distribuzione organizzata costituisce un’importante opportunità per le nostre imprese” conclude Mercuri. “Le imprese – continua – sono chiamate a rispondere alle richieste di un pubblico sempre più ampio di consumatori”. Per questo occorre svilire qualitativamente la produzione biologica e i suoi principi. “La cooperazione a tal riguardo può giocare un ruolo di primo piano, poiché è in grado di far leva su un’efficace strutturazione di filiere di qualità”.

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