Chef intelligenti? Hanno più materia grigia… come i musicisti!

Gli chef sono intelligenti? A quanto pare…

È vero che uno chef è più intelligente di altri? La domanda può sembrare strana ma… qualcuno ha provato a dare una risposta. Una risposta scientifica, ovviamente.
Il risultato vi lascerà a bocca aperta! Gli chef, così come i musicisti e gli alpinisti, presentano un cervelletto più sviluppato. Ciò comporta una maggiore plasticità delle sue cellule nervose, tanto da essere alla base di particolari abilità motorie e cognitive. È quanto emerso dalla ricerca pubblicata sulla rivista Plos one. I ricercatori dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Catanzaro, in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi hanno analizzato per la prima volta il cervello degli head Chef e questo è quanto è emerso.

I risultati dello studio

“Le neuroscienze si sono sempre occupate di musicisti, scacchisti, taxisti e sportivi. Hanno dimostrato che l’allenamento finalizzato al miglioramento delle proprie prestazioni produce fenomeni di plasticità neurale rilevabili con le tecniche di risonanza magnetica”, spiega Antonio Cerasa, ricercatore Ibfm-Cnr, che ha ideato e coordinato lo studio. “Nessuno, però, aveva mai studiato gli chef. Una categoria di lavoratori impegnati per lunghi periodi di tempo in un’attività motoria e soprattutto cognitiva molto particolare”.

La ricerca si basa su un campione di undici chef della Calabria selezionati dalla FIC. Lo loro attività cerebrale è stata analizzata utilizzando una tecnica non invasiva come la risonanza magnetica e una serie di test neuropsicologici.
“Volevamo scoprire se questa categoria possedesse una particolare abilità cognitiva associata ad un cambiamento strutturale del cervello”. Lo ha detto Antonio Cerasa, di Ibfm-Cnr, nonché coordinatore della ricerca. “Le neuroimmagini ci hanno rivelato che in effetti il loro cervelletto, la parte del cervello conosciuta per il suo ruolo essenziale nella coordinazione motoria e nella programmazione cognitiva di atti motori, presenta un aumento di volume della materia grigia”.

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Cosa fa aumentare il volume cerebrale?

Ci sono altri risultati interessanti che sono stati osservati. Dai test è anche emerso che le variabili associate all’aumento di volume cerebrale sono la dimensione della brigata (il numero dei componenti della squadra in cucina) e le abilità nello svolgere un compito di pianificazione motoria. “Più persone devo coordinare in cucina, più sono veloce a programmare nella mia mente le azioni che dovrò compiere nel tempo, più il cervelletto aumenta di volume”, sintetizza il ricercatore dell’Ibfm-Cnr. “Questi risultati confermerebbero che l’allenamento produce modifiche a lungo termine sia a livello comportamentale sia a livello organico, rendendo il cervello degli chef ‘speciale’ come quello di altri expert brains già studiati dalla letteratura scientifica”.

Il presidente della sezione calabrese della Fic, Carmelo Fabbricatore conclude: “Lo studio dimostra che le basi del nostro insegnamento sono oggettive e seguono il solco tracciato dallo chef francese Auguste Escoffier, che vedeva nell’allenamento e nella preparazione i fondamenti della nostra professione”.
E voi, lo sapevate?

Fonte: ansa.it


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