Le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono ufficialmente diventate Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La loro bellezza paesaggistica, la loro importanza culturale, i loro prodotti della terra sono finalmente tutelati dall’Unesco. La soddisfazione del Ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi è grande. “Le splendide Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono diventate il 55esimo sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco” sottolinea il Ministro. “Con la decisone dell’apposito Comitato di selezione Unesco, si riconosce il valore universale di un paesaggio culturale e agricolo unico, scaturito da una straordinaria, sapiente interazione tra un’attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante” conclude.
L’importante proclamazione è avvenuta domenica 7 luglio a Baku, in Azerbaigian, durante la 43° sessione del Comitato del Patrimonio mondiale Unesco, mediante una delibera all’unanimità dei 21 Stati membri del Comitato, a conferma dell’alta qualità della candidatura veneta.
Come scrive l’Agenzia ANSA, “il risultato prova anche, si legge in una nota, la posizione di primissimo piano che l’Italia riveste in seno all’Unesco e l’ottimo gioco di squadra del sistema-Paese che ha visto coinvolti, insieme con la Farnesina, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo, la Regione Veneto e il Comitato promotore della candidatura”.
Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha espresso la sua soddisfazione con diversi post su Facebook: “Tutta l’Italia brinda al riconoscimento a patrimonio dell’umanità Unesco per l e Colline del Prosecco. Dedico questo successo, frutto di 10 anni di lavoro iniziato quand’ero ministro dell’Agricoltura, a chi nei secoli ha creato un paesaggio che è un’opera d’arte, da trasmettere al futuro inalterato nella sua specificità. Ringrazio di cuore il Ministro e Vicepremier Matteo Salvini per il sostegno! È una grandissima vittoria, frutto di dieci lunghi anni di duro lavoro!”
