Fresca la pasta: il marketing applicato alla pasta fresca in Argentina

Danilo Curotto

Danilo Curotto

Fresca la pasta ArgentinaOgni volta che sono dinanzi ad un nuovo progetto di pasta fresca penso di avere già visto tutto: nulla di più sbagliato.

Dagli States a Londra, transitando per Dubai, la Spagna e la Francia, fermandoci per un attimo in Svizzera e poi rientrando in Italia è un periodo abbastanza movimentato nonostante il Covid e tutte le restrizioni in essere.

Per fortuna “la pasta tira” e gli esempi di imprenditori di successo con la Regina della cucina italiana non mancano. Ognuno di essi con una formazione diversa. Una idea differenziante particolare. Un approccio al mercato nuovo e, soprattutto, un Mercato (la M maiuscola non è un refuso di stampa) sempre differente che ci aiuta, a me ed a voi che mi seguite, a capire come la pasta sia recepita non solo in Italia, la sua Patria, ma ovunque nel mondo.

“Virtualmente” voliamo in Argentina, precisamente a Buenos Aires, la capitale, soprannominata anche “La Parigi del Sud America”, fondata nel 1536, distrutta e ricostruita nel 1580, dove siamo già stati parlando di pasta alcuni articoli fa e presentando un artigiano locale, Lucio Dimperio con le sue creazioni di tortelli, ravioli e paste aromatizzate e colorate.

Fresca la Pasta

Parliamo di marketing applicato alla pasta. Qui siamo dinanzi ad uno di quegli esempi di scuola di come applicare tutti i concetti appresi in lezioni, libri e convegni e condensarli in un progetto, Fresca la Pasta, che ha tutta una serie di elementi che la caratterizzano che mi viene difficile trovare, a volte, in attività Italiane.

img class=”alignleft size-full wp-image-76772″ src=”https://www.ristorazioneitalianamagazine.it/CMS/wp-content/uploads/2021/07/Mario-Sciolla-Fresca-la-Pasta.jpg” alt=”Mario Sciolla Fresca la Pasta” width=”500″ height=”500″>Mario Sciolla è il suo creatore insieme al socio Manuel Urbano. Ho avuto l’onore di avere Mario fra i miei corsisti nella Scuola dove insegno. Dico onore, dato che il suo curriculum è di tutto rispetto. Ha studiato come Chef e si è formato in vari ristoranti, di cui alcuni stellati, come La Locanda nel Borgo Antico a Barolo e La Locanda Del Pilone di Alba, città che gli ha dato i natali. Ambasciatore della cucina italiana prima in Brasile, decide di spostarsi in Argentina ed a Buenos Aires realizza che la cultura della pasta fresca è forte e radicata ma manca di “quel tocco italiano”, dai ripieni alla sfoglia. Chef privato dell’Ambasciatore italiano in Argentina, Mario è oggi anche il responsabile della promozione della cultura gastronomica nel Paese oltre che, naturalmente, il responsabile dello sviluppo delle ricette e della produzione in Fresca La Pasta.

L’immagine del locale colpisce subito chi lo ha visto dal primo momento, un mix ricercato di colori e luci con una esposizione del prodotto molto elegante e di alto livello, ma quello che rimane impresso, da visitatore delle pagine virtuali e dei social, è la comunicazione ed il packaging utilizzato nel realizzare i contenitori per la vendita della pasta fresca, delle scatole in cartoncino griffate che esaltano ed aumentano la percezione di qualità del prodotto, oltre che gli spot con cui presenta le collezioni tipo Amalfi, Veneziana, Rimini, tanto per fare alcuni esempi.

Un modo di posizionarsi sul mercato molto centrato, con una identità molto caratterizzante ed italiana secondo il concetto “eat and learn” a me tanto caro.

Fresca la pasta Mario Sciolla Buenos Aires

Fresca la pasta

La seconda casa degli italiani

Non che ci sia necessità di spiegare agli argentini cosa sia l’Italia: molti cognomi argentini sono liguri a ricordare l’emigrazione.
Poi, “gli italiani, si sa, furono una nazione di emigranti. In molti secoli, si sparsero in tutti e quattro gli angoli della terra. Solo in due paesi, tuttavia, essi costituiscono la maggioranza della popolazione: in Italia e in Argentina” (Marcello De Cecco – La Repubblica) ma il come lo si spiega e l’immagine che “Fresca, laboratori di pasta” ha costruito sono, non mi piace ripetermi ma oggi voglio fare una eccezione, di rara efficacia.

La pasta fresca è il core business attorno il quale ruotano i prodotti della cultura gastronomica italiana, abilmente mixati a creare proposte che riportano alle vacanze estive in Riviera oppure a città che sono nel cuore di chi ama l’Italia come Venezia, Perugia o Firenze.

Colori, design, ricettazione, presentazione, cura del particolare sono gli elementi caratterizzanti presenti in questo pastificio “agli antipodi”, dove il prodotto è importante ma tutto quello che lo circonda forse lo è ugualmente se non di più. Un solo modo per dire quanto questo concept mi piaccia: Chapeau!

Crediti foto: Fresca la Pasta – Mario Sciolla


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