L’Italia e il nettare degli dei, una coppia vincente dal futuro roseo

Anche nel 2021 la corona di primo produttore di vino al mondo spetta all’Italia.
Seconda la Spagna e al terzo posto scende la Francia, a causa di un forte calo della produzione dovuto alle gelate.
Lo riporta Ignazio Sanchez, segretario generale del Ceev, durante la presentazione delle stime vendemmiali di Uiv, Assoenologi e Ismea.

Le stime prevedono, in realtà, un calo nella produzione di vino anche in Italia quest’anno. Una discesa del 9% rispetto al 2020, a quota 44,5 milioni di tonnellate. Ma il calo non basterà a spodestare il nostro Paese dal primo gradino del podio.
La Spagna cala con un -16%, a 39 milioni di ettolitri e la Francia con il -24%, a 32,2 milioni di ettolitri. A differenza della Spagna nel 2021 crescono i consumi interni, i prezzi medi e l’export.

Qual è la situazione nel resto d’Europa e del mondo?

Nel resto d’Europa, la produzione della Germania cala a 8 milioni di ettolitri, -5%. Stabile il Portogallo con +1%, 6,5 milioni di ettolitri.
Nel resto del mondo, secondo Sanchez, si registrano dati contrastanti. Dove l’Argentina registra un -6,4%, l’Australia +18%, il Cile +15% e il Sud Africa +0,7%, la Nuova Zelanda cala con -8,8%. I cinque Paesi appena citati totalizzano insieme i numeri della produzione italiana.

vino italia primo produttore

Le previsioni

Secondo le previsioni di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, i vigneti italiani registro segnali incoraggianti. La domanda estera si stima sia per 2,7 miliardi di euro, con un +11% per l’export nei primi 5 mesi dell’anno. Buoni i dati anche nel mercato interno, che segue la scia di ripresa del turismo.

Visioni positive quindi per i listini futuri, dopo un 2020/21 con i prezzi in flessione del 3% e l’ipotesi di una minor produzione per la vendemmia attuale.

Coldiretti afferma

Secondo Coldiretti quest’anno l’industria del vino italiana potrebbe registrare un fatturato superiore agli 11 miliardi di euro. Un risultato che sarà raggiunto grazie all’aumento dei consumi interni e delle esportazioni.

“Dalla vendemmia in Italia – commenta il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – si attiva un sistema che offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio”.


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